Savona. Lo scorso 22 dicembre il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria Gabriella Minervini era stata convocata nell’ufficio del Procuratore Francantonio Granero per essere sentita nell’ambito dell’inchiesta Tirreno Power. Al termine dell’audizione, la sensazione era stata che la sua posizione potesse essersi aggravata e che da “persona informata sui fatti” il dirigente fosse stato indagato.
Nelle ultime ore quella sensazione ha trovato conferma: dalla Procura infatti è arrivata una precisazione che, seppur in maniera indiretta, non lascia spazio a dubbi. Dal sesto piano di palazzo di giustizia è stato precisato che lo scorso 22 dicembre l’audizione è stata interrotta per consentire alla dottoressa Minervini di nominare un avvocato. Un chiaro segnale che il nome del dirigente è finito sul registro degli indagati.
Per il momento sugli sviluppi giudiziari dell’inchiesta non trapelano ulteriori dettagli (per esempio sulle accuse contestate alla dottoressa Minervini). Quello del dirigente della Regione non sarebbe però l’unico nome ad allungare la lista delle persone indagate: oltre a lei e ai dirigenti di Tirreno Power, nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti nelle ultime ore anche altri funzionari amministrativi.
Certamente i magistrati savonesi stanno lavorando sul materiale raccolto durante le numerose audizioni delle scorse settimane ed è facile intuire che lo studio degli elementi raccolti porterà inevitabilmente a qualche risultato e sviluppo dell’indagine.
L’inchiesta insomma non sembra subire battute d’arresto e al contrario continua a ritmo serrato. Secondo indiscrezioni, tra l’altro, le deposizioni delle persone con competenze in campo sanitario acquisite dagli inquirenti avrebbero fortemente rafforzato gli esiti della consulenza della Procura.