Tirreno Power, Casa della Legalità: “Denuncia in arrivo per la Regione Liguria”

Totem Tirreno Power operazione trasparenza

Vado Ligure. La vicenda Tirreno Power si fa sempre più intricata. Mentre l’azienda dichiara “inaccettabile e inattuabile” la nuova AIA, la Casa della Legalità annuncia che nei prossimi giorni presenterà alla Procura di Savona una denuncia contro l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli, oltre che nei confronti del Presidente Claudio Burlando, in merito alla questione della centrale termoelettrica di Vado Ligure.

“Guccinelli, a nome della Regione Liguria, il giorno 5 dicembre ha portato all’approvazione della Giunta – spiega la Casa della Legalità in una nota – il nuovo PREAL (Piano regionale energetico ambientale della Liguria) che mira espressamente alla riduzione ‘dell’inquinamento’ e ‘dell’effetto serra’ e dove si segnalano espressamente i devastanti effetti delle centrali a carbone presenti in Liguria, imputate nello stesso documento come principale maggiore fonte di inquinamento della regione. Lo stesso assessore, sempre a nome della Regione Liguria, il giorno prima 4 dicembre, ha invece partecipato alla Conferenza dei servizi a Roma sul rinnovo anticipato dell’AIA per la centrale Tirreno Power ed è stato l’unico soggetto che ha votato contro i vincolanti livelli di inquinanti di emissione definiti e autorizzati nel documento PIC dalla Commissione tecnica IPPC del Ministero dell’Ambiente, valori più rigorosi di quelli prospettati dall’azienda e così definiti espressamente per tutelare la salute della popolazione e ridurre l’inquinamento del territorio”.

“Appare evidente – si legge ancora – il gravissimo atteggiamento dell’assessore Guccinelli e del Presidente Burlando, i quali, come si evince dal Piano energetico e dagli atti della Procura di Savona, in particolare dalla perizia sanitaria commissionata dai magistrati e in possesso della Giunta regionale, sono pienamente consapevoli e a conoscenza del quadro devastante di inquinamento derivante dalla centrale. In aggiunta, il Piano energetico definisce la situazione di Tirreno Power, ma sorvola completamente sulle violazioni delle leggi della dirigenza Tirreno Power, nonché sul sequestro della Centrale ad opera del GIP e di quanto emerso dall’indagine della Procura di Savona”.

“In queste settimane è altresì apparso evidente il tentativo di sostenere le tesi dell’azienda (i cui dirigenti sono indagati dalla Procura di Savona per ‘disastro ambientale doloso’), adducendo motivazioni evidentemente pretestuose e prive di fondamento. In particolare il perseverante tentativo di non avvalorare l’unico attendibile misuratore degli inquinanti, ovvero lo SME posizionato in cima alle ciminiere (e non alla base); il perseverante tentativo di rappresentare una supposta salubrità della situazione ambientale della provincia di Savona, in palese contrasto con diversi studi e, soprattutto, con gli approfonditi rilievi ambientali e sanitari alla base delle perizie disposte dalla Procura della Repubblica di Savona; il tentativo di denunciare disparità di trattamento in sede di AIA tra la procedura per la centrale di Vado Ligure con quelle precedenti: in realtà la recente richiesta della società esercente l’impianto di rinnovo dell’AIA (rispetto a quella precedentemente richiesta nel 2007) impone evidentemente il rilascio di un parere istruttorio per tale centrale che recepisca necessariamente le più recenti normative e linee operative attualmente in vigore, in particolare per un allineamento più rigoroso ai valori associati alle BAT per i vari inquinanti; il tentativo di voler considerare la centrale di Vado Ligure sito di interesse strategico, quando i dati Terna dimostrano che la centrale non rientra in quelle strategiche ed essenziali; il tentativo di screditare i dati sanitari della Procura rifacendosi a precedenti dati ‘tranquilizzanti’ dell’IST. In realtà gli stessi realizzatori dello studio IST hanno confutato le conclusioni e l’uso improprio che ne viene fatto”.

“A chi ricopre una carica pubblica, così come a chi svolge funzioni direttive di Regione, Ministeri o altra Autorità pubblica – è l’attacco finale – deve essere ben chiaro che ogni atteggiamento ed atto volto a permettere a Tirreno Power di reiterare il reato di disastro ambientale ed omicidio colposo comporta il loro personale e pieno concorso nella reiterazione dei predetti reati”.

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