Savona. Due pezzi di storia medica savonese si uniscono per “aiutare” il servizio sanitario nazionale e abbattere costi e tempi di attesa a carico dei cittadini.
Questa mattina si è tenuta l’inaugurazione del nuovo studio di “diagnostica per immagini” di via Pirandello che riunisce due realtà che da tempo operano in questo delicato settore dell’accertamento clinico, cioè lo studio Bianchi (operativo dal 1970) e lo studio Sp (nato nel 1965).
“Questa realtà – conferma Alessio Albani, presidente dello studio radiologico Bianchi – nasce dalla fusione di due importanti e storici studi radiologici. In essi negli anni centinaia di migliaia di utenti savonesi e non solo hanno trovato soddisfatta la loro richiesta sanitaria”.
Le ragioni della “fusione” sono note: “L’unione è giustificata da un’analisi che abbiamo condotto nell’ultimo anno di lavoro e dalla quale emerge che l’attività continua ad essere crescente, perché la domanda per prestazioni diagnostiche per immagini continua ad essere importante, e l’accesso a strutture private come la nostra anche. Ciò è legato soprattutto a fattori di ristrettezza economica del pubblico e di ristrettezza dei cosiddetti Lea (che sono i Livelli Essenziali Assistenziali) e quindi alla necessità degli utenti a ricorrere a centri radiologici privati come i nostri”.
Ma da qualche tempo le cose sono cambiate: “Nell’ultimo anno abbiamo riscontrato un fattore diverso: la difficoltà da parte di numerosi utenti di curarsi. Una difficoltà che non abbiamo registrato solamente noi ma è una difficoltà a livello nazionale (sta diventando un problema sociale). Quindi abbiamo deciso di aderire a un progetto nato a livello regionale e riguardante la costituzione di una rete di ambulatori sociali che hanno la volontà di cerare di abbattere il più possibile i costi per erogare prestazioni sanitarie elevate a tariffe che possono essere sostenibili da chiunque”.
L’unione fa la forza: “Riuscendo ad unire i due centri siamo riusciti a fare delle economie di scala e a reinvestire una parte di queste risorse che siamo riusciti a contenere in innovazione tecnologica: abbiamo comprato un ecografo tridimensionale, è in arrivo un mammografo digitale diretto a bassa emissione (che consentirà anche una minore invasività dell’esame) e siamo riusciti finalmente ad acquistare una risonanza che sarà in grado di fare tutti gli esami (quindi non più solo delle piccole articolazioni, ma colonna e spalla completa). Una grande soddisfazione e la volontà di andare incontro ad un’esigenza che stava diventando via via sempre più marcata”.
Il nuovo studio andrà ad integrare l’offerta diagnostica dell’Asl: “Nell’ultimo quinquennio – aggiunge Alessio Albani – abbiamo registrato un incremento di attività legato a questi fattori. Le nostre aziende sono sinergiche e complementari: questo progetto lo abbiamo sposato perché è stato definito dall’assessore Montaldo ‘sussidiario al sistema sanitario’, perché purtroppo i tagli arrivano da Roma, i Lea si stanno restringendo e le Regioni cercano di trovare delle soluzioni alternative. Siamo aziende che operano all’interno del sistema, abbiamo intravisto una necessità e abbiamo deciso di investire per cercare di dare qualità e costi sostenibili”.
Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria savonese ribadisce l’importanza dei contributi e degli investimenti che arrivano da privati: “Nel 2015 esistono ancora gli investimenti in campo sanitario – conferma Flavio Neirotti – Magari non nei valori e nelle forme volute e desiderate. Grazie anche a fondazioni: proprio ieri pomeriggio ero in ‘De Mari’ per valutare gli investimenti che col loro contributo potremo fare nel 2015. Poi chiaramente c’è quello che l’Asl può fare: a proposito di questo, abbiamo contratto un mutuo di alcuni milioni per gli investimenti sia tecnologici che strutturali. Si può e si deve. Questo studio rinnovato è la prosecuzione di un servizio in un settore difficile e importante come è la diagnostica per immagini: questo vuol dire aumentare l’offerta per la cittadinanza e tutta la popolazione savonese e non solo. E’ un grande aiuto per la sanità pubblica”.
All’inaugurazione era presente anche il sindaco di Savona Federico Berruti: “Oggi si inaugura una struttura rinnovata, potenziata e importante per il sistema sanitario della nostra città. La diagnostica per immagini è uno degli strumenti più importanti per curare la salute e prevenire problemi più gravi. Una delle grandi ansie che tutti noi abbiamo, che tutti i nostri cittadini hanno riguarda i tempi con i quali si riesce ad accedere a queste forme di diagnosi (quello delle attese è uno dei problemi che angustiano di più i cittadini). Spero e credo che questo investimento possa consentire a noi savonesi di accedere più velocemente a questa indagini che sono sempre più importanti”.