Politica

Retromarcia del Governo sulle unioni dei piccoli comuni, Mai: “Che si sia reso conto di aver fatto un pasticcio?”

stefano mai

Zuccarello. “Il Governo ha fatto marcia indietro sull’unione delle funzioni dei Comuni. Che si sia reso conto di aver combinato un altro pasticcio?”

Il sindaco di Zuccarello Stefano Mai commenta con ironia la recente decisione del ministero dell’interno di prorogare l’obbligo (per i Comuni con meno di 5 mila abitanti) di unirsi e gestire in forma associata le funzioni fondamentali. La precedente scadenza era il 31 dicembre 2014, ma ora le cose sono cambiate.

“Con la circolare del 12 gennaio scorso – spiega Mai – il Viminale richiedeva ai prefetti di procedere ‘senza indugio’ nell’attività di controllo e sanzionamento dei Comuni inadempienti, con la possibilità di una diffida prima e del commissariamento poi. Ora il ministero dell’interno fa dietrofront e invia alle prefetture un’altra circolare (datata 23 gennaio) con cui conferma la proroga accantonando per il momento il rischio di commissariamento nel caso in cui l’obbligo di associarsi non sia stato rispettato”.

Un ripensamento che non è casuale: “Questo ripensamento è dovuto molto probabilmente alle pressioni dell’Anci e in particolare alla conferenza Stato-Città e Autonomie locali del 22 gennaio scorso, in cui ha preso corpo l’ipotesi di un differimento rispetto alla f’u’ scadenza del 31 dicembre 2014. Già a dicembre l’Anci aveva manifestato ai ministri interessati l’esigenza di procedere “attraverso un percorso più graduale, monitorato e ragionevole” nella realizzazione delle unioni e delle gestioni associate. E in un recente comunicato, osservando il bilancio tutt’altro che positivo del processo associativo, ha addirittura parlato di ‘scelte volontarie dei comuni stessi’.

“Chissà che non spunti nel Milleproroghe, in sede di conversione, la proroga al 2016 per l’obbligo delle gestioni associate – si chiede ancora il primo cittadino di Zuccarello – Per il momento i Comuni che non sono riusciti ad unirsi (o convenzionarsi) nell’esercizio delle loro funzioni fondamentali non rischiano il commissariamento”.

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