Politica

Primarie Pd, i commenti di Burlando, Guccinelli e di Anna Giacobbe

Genova - lo spoglio delle primarie visto dalla federazione del PD

Liguria. “La vittoria è tanto della Paita e anche un po’ mia. Certo mi sarebbe dispiaciuto chiudere con una sconfitta, ma alla fine il risultato e dieci anni di lavoro in Regione mi hanno premiato ancora una volta. Cofferati voleva chiudere questa storia ma non c’è riuscito, nonostante la sua grande popolarità, il suo effetto mediatico e tanto altro”. Così il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando commenta l’esito delle primarie.

Burlando rivela di aver mandato un messaggio a Renzi ieri mattina. “Buon compleanno Matteo, spero di farti un regalo in serata”, gli ha scritto. “Certo è un risultato storico: c’è stata la nostra vittoria in quasi tutte le province e la sconfitta nel capoluogo. E’ evidente che ora bisognerà mettersi a lavorare per ricomporre. La lacerazione del partito non è solo politica ma territoriale. Siamo di fronte a un dato anomalo con una vittoria in tutte le province e la sconfitta nel capoluogo” conclude Burlando.

“Si diffonde un virus: dopo Cofferati anche il Napoli non riconosce risultato, come cantavano i Rokes nel 1967?”. Così l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli, sostenitore di Raffaella Paita, via twitter cita la hit ‘Bisogna saper perdere/Non far finta di no’ per commentare il risultato delle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato presidente della Regione Liguria”.

“Cinquantaquattromila persone non sono poche: non è retorica riconoscere il valore che ha avuto questa occasione di partecipazione politica: certo, la partecipazione al voto è stata molto variegata, bassa a Genova, soprattutto; in provincia di Savona, per parlare di casa mia, più bassa nel capoluogo che in molti altri comuni, soprattutto del Ponente. Lella Paita prevale, normalmente, dove la partecipazione è più alta: nel bene e nel male, mi verrebbe da dire” commenta la deputata savonese del Pd Anna Giacobbe.

“Ci sono stati episodi oggetto di contestazione (ho incontrato alcuni nostri militanti, che non si potrebbero definire propriamente “cofferatiani”, molto colpiti ed arrabbiati): è giusto, importante per tutti noi, che gli organismi preposti a questo compito affrontino ciascuno dei casi segnalati, per fugare le ombre, verificare se vi siano state violazioni delle regole e sanzionarle con nettezza; e dare così al risultato delle primarie la legittimazione piena che si meritano tutti coloro che hanno votato, oltre che i candidati”.

“I temi sono due, sostanzialmente: la partecipazione di elettori del centro destra, ed il voto “organizzato” di un numero significativo di stranieri. Il primo caso, più ancora che un problema dì regolamenti, ha a che fare con il “perimetro” che vogliamo dare alla coalizione e con il profilo politico- culturale con cui ci presenteremo alle elezioni di maggio; il secondo andrebbe trattato per quel che è: una opportunità che abbiamo scelto di dare; salvo la verifica di comportanti illegittimi, quell’opportunità viene colta con modalità per cui valgono logiche di gruppo, di “comunità” etniche o di luogo di lavoro; che ci piaccia o no”.

“In attesa dei pronunciamenti degli organismi di controllo, Lella Paita ha ricevuto chiaramente il maggior numero di consensi; Cofferati, partito molto dopo e sicuramente non con gli strumenti che derivano dalla posizione istituzionale, rispetto alla Paita, ha superato il 45% dei consensi. Mica male, dico io. Quei 25.000 che hanno votato per Sergio non lo hanno fatto per “antipatia” verso altri; hanno detto, in una misura che non potrà essere ignorata, che chiedono che il centro sinistra sia scelto con chiarezza come ambito politico della coalizione che presenterà il candidato presidente (se volete qualche informazione su cosa comporti un’alleanza di governo con il centro destra, posso darne di prima mano, ad esempio sul condizionamento che porta nelle scelte sui temi del lavoro e dei diritti); e che si realizzino cambiamenti significativi, rispetto al passato, nei contenuti e nei metodi del governo regionale, che il Pd “cambi verso” anche in Liguria”.

“Lella Paita, sino a prova contraria, ha vinto le primarie: attorno a chi vince le primarie si deve ricomporre l’unità del Pd e del centro sinistra: si fa, anche, tenendo conto delle opinioni e dei valori di quella che ha dimostrato di essere non un “frangia” dei militanti e degli elettori del Pd in Liguria, ma una forza significativa”.

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