Albenga. In attesa del pronunciamento del Tar del Lazio, anche il Movimento 5 Stele di Albenga interviene riguardo all’Imu per i terreni agricoli. “Il Governo – si legge in una nota – ha pensato di coprire parzialmente il bonus degli 80 euro, destinato a alcuni fortunati cittadini, con questa tassa, sperando di raccimolare 350 milioni di euro dalle tasche di una categoria già ampiamente vessata e sacrificata come gli agricoltori. I nostri portavoce M5S in commissione Agricoltura hanno presentato un emendamento alla legge di stabilità per far slittare di un anno il pagamento per il 2014 ed una risoluzione che impegni il Governo a esentare totalmente i proprietari e conduttori dei terreni agricoli e a rivedere le iniquità palesi di tale tassazione.
“Tali disparità sono riassumibili in 2 punti: il coefficiente di moltiplicazione del reddito dominicale per i coltivatori è di 110 per i non coltivatori di 130, di fatto vengono incentivati i latifondisti (spesso speculatori)a tener le terre sfitte invece che darle in affitto o venderle (sperando magari che cambi la destinazione d’uso in “edificabile”), per mantenere vivo il tessuto produttivo; il calcolo dell’IMU con questo sistema, per esempio per un orto irriguo floreale (rose), vedrebbe pagare Albenga € 4.196, Sanremo addirittura €6.455, Genova €3.873,
mentre Viareggio €1.226, Fondi € 564 e Terlizzi solo € 190. il mercato è unico i prezzi sono uguali, perchè gli estimi sono diversi? L’orto irriguo è già diviso in classi di qualità. Perchè da un comune ad un’altro con gli stessi prodotti, le stesse caratteristiche, la stessa redditività, la tassazione è diversa? Questa disparità lede il principio di equità fiscale sancito dalla Costituzione Europea, evidenziando tutti i presupposti per un esposto alla Commissione UE contro lo Stato Italiano. Inoltre, se per “dare” siamo tutti diversi, per ricevere i Finanziamenti Comunitari tale disparità svanisce, con differenze irrisorie rispetto le altre regioni (circa 530 euro ettaro in Liguria e 500 in Emilia Romagna)? L’equità esiste solo nel prendere e non nel dare?”.
“Il Comune di Albenga aveva la facoltà, per l’anno 2014, di ridurre del 3×1000 la quota base del 7,6, provando a rendere meno indigesta questa ennesimo balzello ma, a quanto riferito dall’Ass. Andreis, si è deciso di applicare l’aliquota massima del 10,6, andando a colpire nel modo più duro e profondo possibile. Sarebbe interessante sapere quale sia l’idea del Parlamentare Ingauno Vazio, portavoce (in teoria) delle istanze del territorio. Ancora una volta, il PD predica bene e tassa ancora meglio”.