Borghetto, sì alla riduzione dei volumi a Castello Borelli. Villa insoddisfatto: “Ennesima colata di cemento”

Borghetto. E’ passata ieri sera (non senza qualche polemica) la variante al progetto per il recupero e la trasformazione del Castello Borelli di Borghetto, il manufatto progettato e realizzato nel XIX secolo dall’ingegner Bartolomeo Borelli (tra le altre cose anche progettista del traforo del Frejus) sopra Capo Santo Spirito.

La Soprintendenza ha imposto alla società che si sta occupando della riqualificazione del complesso una riduzione dei volumi della parte residenziale (che troveranno spazio nell’ex colonia “in faccia” al castello) pari al 30 per cento circa e lo spostamento degli stessi volumi al fine di ridurre lo sbancamento della montagna.

Il precedente progetto prevedeva quattromila metri quadri di appartamenti e 79 alloggi: la nuova versione solo tremila metri e 53 alloggi posizionati in modo diverso. Il volume di nuove costrizioni passerà così dai 12 mila e 704 previsti ai 9 mila e 337 della variante.

La maggioranza del sindaco Gianni Gandolfo ha votato compatta a favore della pratica, così come anche il consigliere di minoranza del Pdl Bruno Angelucci (il suo collega Roberto Moreno era assente insieme al quarto rappresentante delle opposizioni, Luigi Picasso del Gruppo Misto).

Ha votato contro, invece, Pier Paolo Villa della lista civica “Lega per Borghetto”, che ha osservato: “Il progetto si articola in due parti: la prima riguarda il recupero del castello e delle sue pertinenze, iniziativa assolutamente condivisibile perché finalmente darà nuova luce a questa struttura storica; la seconda riguarda invece la costruzione di oltre 50 unità abitative. E questa è la parte che noi abbiamo sempre visto con occhio negativo. Le due fasi distinte del progetto dovrebbero essere separate, una non dovrebbe pregiudicare l’altra. Siamo favorevoli al recupero e alla trasformazione del Castello, ma non possiamo che essere fortemente contrari alla costruzione di quasi 10 mila metri cubi di abitazioni. Nonostante la variante imposta dalla Soprintendenza che ha ridotto le superfici, noi siamo sempre stati e sempre saremo contro quella che può essere definita una nuova colata di cemento sul nostro territorio. Non possiamo permettere che il recupero e la trasformazione del Castello siano usasti come scusante per dare il via alla costruzione di nuovi edifici”.

Bruno Angelucci (ex assessore ai lavori pubblici della giunta di Santiago Vacca che nel 2012 aveva portato a compimento il progetto) è di diverso avviso: “Il cemento non è veleno. Se usato bene è uno strumento di lavoro importante in grado di portare risultati di rilievo. Ovviamente va utilizzato con criterio ed intelligenza”.

La risposta del sindaco Gandolfo non si è fatta attendere: “La colonia e le stalle, che saranno le due strutture interessate dalla realizzazione degli appartamenti, si trovano in uno stato di degrado e non possono rimanere in quelle condizioni se vogliamo trasformare il Castello in una struttura turistica di pregio, in un albergo a 5 stelle. Noi stiamo lavorando per migliorare l’immagine turistica della nostra città e la riqualificazione completa dell’area del Borelli rientra in questo progetto. Tra l’altro i lavori e successivamente la trasformazione dell’area avranno ricadute occupazionali importanti”.

E poi una riflessione più ampia: “In questi anni a Borghetto sono state realizzate tante costruzioni. Ora si è capito che bisogna dare un limite a questo. Soprattutto perché è diventato difficile trovare casa a prezzi e dimensioni adeguate alle esigenze delle persone”.

Il progetto di riqualificazione di Castello Borelli prevede anche la riqualificazione di tutta la zona sovrastante, con la sistemazione della rete di sentieri e dell’impianto di raccolta e di smaltimento delle acque bianche che era stato messo a punto dal suo costruttore e che ora si trova in cattive condizioni, cosa che influisce sulla capacità di smaltire le acque che affluiscono sulla parte superiore di Capo Santo Spirito e, secondo qualcuno, sulla stessa staticità della roccia di cui è composto.

Secondo il progetto, nel Castello sorgerà un albergo a cinque stelle che sarà gestito da una società russa specializzata nel settore.

A fare da contorno alla nuova struttura ricettiva un centro-benessere da 350 metri quadri e un ristorante da 200 metri quadri che sorgerà all’interno di un giardino d’inverno da mille e 400 metri quadri e con vista sul mare. Prevista anche la realizzazione di una piazza da duemila metri quadri.

Le nuove costruzioni saranno circondate da un giardino di ben 260 mila metri quadrati di estensione e saranno collegate al centro cittadino da un marciapiede di circa duecentocinquanta metri di lunghezza che avrà la sua estremità inferiore nella zona della bocciofila.

Il Comune dovrà occuparsi della manutenzione della piazza che sorgerà tra l’albergo e il corpo di fabbrica e della gestione del servizio della nettezza urbana. Una volta portato a termine, poi, il giardino da 260 mila metri quadri sarà ceduto all’Ente, ma la sua manutenzione continuerà ad essere svolta dallo stesso privato attuatore del progetto.

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