Borghetto. Sono più che soddisfatti i membri del comitato civico “Tuteliamo Borghetto”, che questa mattina hanno visitato l’impianto del depuratore consortile sito nelle ex cave di località Cappellotti gestito dalla Servizi Ambientali. Insieme a loro c’era il capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati.
A spiegare il funzionamento della struttura che raccoglie e depura i reflui fognari provenienti dai comuni di Loano, Borghetto, Ceriale, Toirano, Boissano, Balestrino, Pietra, Giustenice, Magliolo e Borgio è stato il direttore generale della società Giovanni Paolo Paganelli e tecnici della struttura.
Le spiegazioni sono state più che soddisfacenti: “Le informazioni che ci ha fornito il direttore sono state molto esaustive – spiegano i membri del comitato – Dal punto di vista tecnico si tratta di un impianto tra i più all’avanguardia d’Europa. Questo anche dal punto di vista tecnico”.
Due anni fa un gruppo di cittadini di Borghetto aveva tappezzato la città con decine di manifesti che riportavano il testo di una “lettera aperta” indirizzata al sindaco di Borghetto Gianni Gandolfo. Nella missiva, gli autori manifestavano tutta la loro preoccupazione per il possibile collegamento del comprensorio ingauno alla struttura borghettina e chiedevano al primo cittadino di fare tutto quanto in suo potere per scongiurare questa eventualità. A loro dire, infatti, l’allacciamento di Albenga e degli altri comuni della piana avrebbe reso il depuratore una vera e propria “bomba ecologica”.
La visita di oggi ha confermato che queste paure erano forse eccessive: “Il depuratore – aggiungono dal comitato “Tuteliamo Borghetto” – è dotato di dispositivi all’avanguardia che sono in grado di far fronte ad ogni emergenza. Gli operatori sono costantemente collegati alla centrale di controllo in remoto grazie agli smartphone, monitorano costantemente i dati dell’impianto e sono sempre pronti ad intervenire. Forse si è trattato di un allarmismo esagerato”.
Anche l’allacciamento del comprensorio ingauno pare possibile: “Ora sono in corso gli interventi per il collegamento di Pietra e Borgio, ma da quello che abbiamo visto il sito è adatto a ricevere pure i reflui della piana ingauna”.
A lasciare perplessi i membri del comitato è stato ben altro: “Sempre nell’ottica del potenziamento dell’impianto, vorremmo capire quante sono le risorse finanziarie a disposizione della Regione. Il rischio è che a pagare i lavori siano gli utenti con le loro bollette”.
Ci sono alcune questioni da risolvere: “Uno dei problemi più gravi è dato dal fatto che nelle vasche del depuratore finiscono anche tante acque bianche: il fatto di depurare acque già di per sé ‘pulite’ incide sui costi di gestione e quindi anche sulle bollette dei cittadini”.
Una soluzione potrebbe essere quella della “vendita delle acque depurate a fini agricoli. O ancora dal riuso degli scarti provenienti dai frantoi o dalla trasformazione dei materiali solidi (cioè il prodotto della depurazione) in compost. Ciò permetterebbe di guadagnare qualche denaro e di abbattere i costi di gestione”.
Il comitato ha organizzato per il 19 febbraio un incontro pubblico proprio a tema depuratore: “Oggi abbiamo avuto rassicurazioni sul depuratore dal punto di vista tecnico. Speriamo, entro la serata dell’assemblea, di avere anche qualche rassicurazione dal punto di vista politico. Magari dal sindaco o dagli altri amministratori di Borghetto, che invitiamo a partecipare ed intervenire”.