Cronaca

Ancora nessuna traccia di Angelo Pasquasio: a Loano sono arrivati i sub della capitaneria di Genova fotogallery

Loano. A più di trentasei ore dalla scomparsa, proseguono senza sosta le ricerche di Angelo Pasquasio, il 73enne pescatore di Loano del quale non si hanno più notizie da lunedì pomeriggio.

L’uomo era uscito per una battuta di pesca ai calamari a bordo della sua pilotina da sei metri e mezzo di lunghezza. Verso le sette di sera, un altro peschereccio insospettito dal fatto che le luci di posizione del natante fossero spente si è avvicinato e ha scoperto che a bordo del battello non c’era nessuno. A quel punto sono cominciate le ricerche, che non si sono ancora concluse.

“Le ricerche continuano incessantemente sia con i mezzi aerei che di superficie – conferma il tenente Alessandro Guerri, comandante della capitaneria di porto di Loano – A breve arriverà anche il nucleo subacqueo della guardia costiera da Genova. Ci teniamo pronti per operare in qualsiasi condizioni nella speranza di trovare traccia del disperso. Dalla prima notizia le ricerche sono proseguite senza sosta sia di notte che di giorno. Ad ora il dispositivo delle ricerche è totale, aereo e navale, e continueranno anche nei prossimi giorni”.

Non è ancora chiaro cosa possa essere accaduto a Pasquasio: “Fare ipotesi ora vuol dire fare solo supposizioni – aggiunge Guerri – La barca non aveva nessun problema tecnico. A bordo abbiamo trovato solo le tracce di una persona impegnata nella pesca dei calamari. Non ci sono altre tracce di rilievo. Ma da questo scaturisce un consiglio che noi della guardia costiera ripetiamo sempre ai diportisti appassionati di pesca: quando si esce in barca sarebbe sempre opportuno essere in due o dotarsi dei dispositivi di salvataggio individuali, cioè il cosiddetto salvagente a giubbotto”.

In barca la sicurezza è tutto: “Pasquasio era un pescatore esperto e appassionato e spesso la passione porta a tralasciare qualche piccolo aspetto dal punto di vista della sicurezza. Forse la presenza di una seconda persona a bordo avrebbe fatto concludere la vicenda in maniera diversa”.

Ai soccorritori già impegnati da lunedì tra Loano e Pietra si sono aggiunti oggi pure gli uomini del nucleo sub della guardia costiera di Genova.

“Le ricerche fatte sottacqua sono limitate nel tempo – spiega il capo del nucleo Angelo Doria – Perciò noi oggi faremo prima una ricerca strumentale usando una speciale strumentazione, un sonar, che emette delle speciali onde sonore che permettono di ricostruire il fondale che andiamo ad ispezionare. Qualsiasi oggetto rilevato sul fondo viene marcato da una serie di coordinate: in quel caso il sommozzatore scende in quel punto ed effettua un’ispezione visiva in cerca dell’oggetto”.

Le ricerche sono tutt’altro che facili: “Il difficile è dato dal fatto che non si conosce il punto esatto in cui è avvenuta la scomparsa del pescatore. Sapendo il punto preciso potremmo effettuare un’ispezione subacque mirata, ma non conoscendo la posizione siamo costretti a fare una ricerca ad ampio raggio”.

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