Alassio. Una battuta di caccia al cinghiale in piena regola, con almeno venti “canne” spianate lungo un sentiero molto conosciuto e frequentato da bikers e turisti.
E’ quella in mezzo alla quale si è trovato ieri mattina tra le 9 e le 11 un residente di Alassio e amante delle passeggiate nel mezzo della natura che preferisce restare anonimo.
“Stavo facendo la mia solita passeggiata con un amico e i miei cani (non da caccia) sulle alture di Alassio, Laigueglia e Andora – racconta – nel cosiddetto ‘percorso verde’ che collega San Bernardo di Alassio con Laigueglia (zona campo sportivo). E’ chiamato anche S3 ed è segnalato su tutte le cartine. Per questo è molto conosciuto sia dai bikers che dai turisti”.
Mentre camminava, l’alassino ha trovato la sorpresa: “Ho incontrato almeno 13 auto e 20 cacciatori disposti lungo tutto il percorso, cioè sul sentiero, impegnati in una grande battuta di caccia al cinghiale. Vista la pericolosità del momento ho dovuto tenere i miei cani al guinzaglio”.
Una situazione che, secondo l’uomo, è tutt’altro che “normale”: “In zona è possibile cacciare – precisa – Ma trovo assurdo che si possa permettere una battuta al cinghiale in una zona così vicina e molto frequentata da residenti e turisti. Nei giorni di bel tempo, come ieri, il percorso è battuto da camminatori, ciclisti, persone che vanno a cavallo. La presenza di cacciatori a così breve distanza da un sentiero così noto e affollato mi pare fuori luogo. Più che un percorso verde mi sembrava un percorso di guerra. Siccome gli incidenti purtroppo capitano spesso, credo sarebbe meglio limitare la caccia a luoghi più isolati e meno conosciuti dai turisti”.
Anche per questo motivo l’alassino ha segnalato la questione ai Comuni su cui passa il “percorso verde”.