Savona. Nel novembre del 2013 una maestra, M.I., 63 anni, in servizio all’asilo delle Piramidi di corso Mazzini a Savona era stata colpita da una misura sospensiva dall’insegnamento per l’accusa di maltrattamenti verso i suoi piccoli alunni. Una vicenda per la quale la donna, assistita dall’avvocato Andrea Frascherelli, ha scelto di patteggiare una pena di dieci mesi e venti giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
La Procura le contestava quattro episodi: un bimbo “esibizionista” che si era calato i pantaloni davanti ai compagni ed era stato sculacciato, un altro preso per i capelli, uno strattonato per la maglietta ed uno al quale la testa era stata “accompagnata” sul banco. Episodi abbastanza gravi da far scattare la sospensione e la contestazione di maltrattamenti, ma che sarebbero maturati in un contesto ben preciso. Uno dei bimbi in particolare era stato definito molto vivace, quasi ipercinetico e la maestra, che aveva alle spalle 42 anni di servizio, era stata descritta come molto stanca ed affaticata nell’ultimo periodo.
La donna, dopo che le era stata notificata la sospensione, era stata sentita dal pm Giovanni Battista Ferro davanti al quale aveva negato di aver maltrattato i bimbi, ribadendo di non aver mai trasceso nella sua carriera professionale i suoi doveri di insegante. Per spiegare i singoli episodi documentati dalle intercettazioni ambientali la maestra aveva ammesso solo di essersi sentita molto stanca nell’ultimo periodo e, di conseguenza, di non essere riuscita a mantenere la calma.
La difesa aveva infatti precisato di non essere davanti ad un caso in cui c’è un insegnante che, sistematicamente, assume atteggiamenti violenti verso gli alunni, ma piuttosto di episodi isolati dettati da momenti in cui la maestra aveva perso la pazienza. Una circostanze che comunque non poteva giustificare né autorizzare ad eccedere nei mezzi di correzione.