Vado Ligure. Partito Comunista dei Lavoratori di Savona a fianco dei lavoratori di Tirreno Power. Nel giorno della nuova manifestazione di protesta, il Pcl si schiera a sostegno della loro lotta, mentre “le risposte da parte di azienda e fronte istituzionale tardano ad arrivare e la politica di centrodestra e centrosinistra è debole e subalterna ai poteri forti”.
“Gli operai – spiega in una nota il Pcl – chiedono ad oggi occupazione e certezze sugli investimenti di messa in sicurezza della fabbrica secondo standard europei. Da ciò che abbiamo appreso a mezzo stampa in questi mesi sia i documenti che i processi di soluzione forniti sono contraddittori e non risolvono le richieste sul tavolo: lavoro e ambiente. Un commissariamento rischia perfino di trasformarsi nella beffa dell’ILVA di Taranto (che se pur da molto distante ha un richiamo sulla vicenda di Vado) dove i fatti dicono che il Commissario altro non è che l’ennesimo tassello a difesa del profitto di pochi industriali a scapito degli operai e delle loro famiglie”.
“La soluzione – continua la nota – che rivendichiamo come comunisti rivoluzionari è che, come dalla questione Piaggio alle Cartiere della Valle Bormida sino alla Fac di Albisola, l’azienda Tirreno Power andrebbe nazionalizzata, sotto controllo dei lavoratori stessi, e senza Indennizzo per i grandi azionisti Tirreno Power, nascosti dietro le ambiguità delle leggi fatte apposta per tutelare i loro profitti, leggi valide tuttora in tutta Italia, leggi che non danno sicurezza né al lavoro né alla salute, leggi votate da tutti i Governi Prodi e Berlusconi. Il controllo operaio e popolare sull’azienda, sulla riorganizzazione del lavoro, sull’intero piano di risanamento ambientale a carico della dirigenza Tirreno Power (si parla di almeno 150 milioni di euro). Il finanziamento di un piano reale di risanamento e di rilancio della fabbrica: risorse che vanno prese dai portafogli dei capitalisti, a partire dal rifiuto del pagamento del debito pubblico verso le banche (80 miliardi l’anno!), non certo da stipendi e pensioni di chi lavora e paga mutui e affitti”.
“Solo la forza unitaria degli operai – conclude Pcl – può rispondere a questa crisi, crediamo che questa proposta potrebbe dare una svolta all’intera vicenda e proprio per questo ci piacerebbe organizzare un incontro pubblico per dare voce ai lavoratori, per fare controinformazione e raccontare nel dettaglio le varie responsabilità che intorno alla questione Tirreno Power sono emerse in questi mesi. I lavoratori non sono gli assassini in questa vicenda, sono vittime anch’essi, ed è scandaloso che le loro rappresentanze sindacali non vengano invitate alla Conferenza dei Servizi!! Non è una soluzione compatibile con il mercato? E’ vero. L’interesse dei capitalisti non è compatibile con le ragioni del lavoro e della salute. Per questo è necessario battersi per un governo dei lavoratori che faccia piazza pulita di questa organizzazione barbarica della società”.