Politica

Sciopero generale, Savona risponde “presente”: lunghissimo corteo attraverso il centro città fotogallery

Savona. Agg 11.50 Il corteo, dopo aver fatto tappa sotto l’Unione Industriali e la Prefettura, sta rientrando verso piazza Sisto IV dove si scioglierà. Il numero dei partecipanti alla manifestazione indetta da Cgil e Uil contro il Governo Renzi sfiorerebbe il migliaio. A dimostrazione dell’alta partecipazione le dimensioni del corteo: mentre la “testa” sta lasciando piazza Mameli, la “coda” è ancora in pizza Saffi in attesa di muoversi attraverso via Boselli.

– Una lunga scia rossa e azzurra che si muove per le vie del centro cittadino. La risposta dei lavoratori savonesi allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil è stata decisa: questa mattina davvero in tantissimi sono scesi in piazza per manifestare contro il Governo di Matteo Renzi. Difficile per ora fornire dei numeri precisi, ma alle 9,30 piazza Sisto era davvero stracolma di persone. Poco dopo le 10, come previsto, è partito il corteo per le vie della città che si sta muovendo verso via Gramsci e l’Unione Industriali. Da lì la manifestazione proseguirà verso via Paleocapa, piazza Marconi, piazza Saffi per poi fermarsi sotto la Prefettura prima di rientrare sotto il Comune dove il corteo si scioglierà.

Sui motivi dello sciopero è intervenuta il segretario provinciale della Cgil Fulvia Veirana: “Le regole varate con il Jobs Act dal Governo attaccano pesantemente il lavoro anziché favorirlo in una fase di così grossa difficoltà. Il lavoro viene indebolito attraverso norme più semplici per licenziare e con il controllo a distanza, ma senza eliminare le ingiustizie della legge Fornero. Mancano anche interventi per uno sviluppo che aiuti ad usicre dalla crisi”.

“La legge di stabilità – ha proseguito Veirana – non inverte assolutamente la tendenza: non ci sono investimenti per le nuove produzioni o per rafforzare quelli che ci sono. I lavoratori sono molto arrabbiati e hanno ragione: oggi è un’altra tappa della nostra lotta dopo la manifestazione del 25 ottobre a Roma. Non finirà qua perché è una battaglia per far rinconquistare dignità al lavoro e per riconquistare un lavoro che oggi non c’è più”.

A proposito della mancata adesione della Cisl allo sciopero generale Fulvia Veirana spiega che, per il futuro, bisognerà ritrovare compattezza: “Ne manca uno? Purtroppo credo che parte del nostro lavoro dovrà essere quello di ricostruire un fronte forte e unitario. Lo statuto dei lavoratori è nato con una forte unità sindacale e noi dobbiamo riconquistarla. Dobbiamo lavorarci tutti e credo che questo sia uno dei prossimi obbiettivi”.

Alle parole del segretario provinciale della Cgil fanno eco quelle della collega Silvana Roseto, segretaria confederale Uil: “La piazza è piena e vedo con grande orgoglio che tengono tutti la bandiera molto alta. E’ uno sciopero generale che mancava da tanto tempo e che ci vede uniti alla Cgil. Questa è la nostra risposta alle leggi del Governo Renzi che non ci sembra rispondano alle concrete necessità di questo paese”.

“Non ci piace come è stato riformato l’articolo 18: la riforma è stata presentata come una maggiore tutela per i precari, i giovani, ma ci sembra che le tutele invece siano calanti e non crescenti. I giovani possono venire licenziati in maniera illegittima e quindi il beneficio sarebbero solo per le aziende” prosegue Rosete che sull’assenza della terza sigla sindacale conclude: “Mancano le bandiere di Cisl, ma noi contiamo che per il futuro saranno ancora insieme alle nostre”.

Cgil e Uil hanno poi sottolineato ulteriormente “il drammatico stato in cui versa il nostro territorio, dove si sono raggiunte percentuali di disoccupazione fino a pochi anni fa inimmaginabili e dove sono entrate in crisi non solo importantissime realtà
produttive ma anche lo stesso sistema economico che aveva consentito al tessuto sociale della nostra provincia di reggere”.

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