Cronaca

Savona, un anno dopo i “Forconi” torna il “9 dicembre”: da domani presidio in Piazza del Popolo

Savona. Ad un anno di distanza da quelli che mediaticamente sono stati etichettati come “forconi”, domani la voglia di cambiamento tornerà in piazza in tutta Italia, in seguito all’appello lanciato dal “Coordinamento 9 dicembre”. E come l’anno scorso anche Savona sarà della partita: si inizierà con un presidio permanente in Piazza del Popolo.

Molti savonesi ancora ricordano le tre giornate dello scorso anno, dal 9 all’11 dicembre, in cui la città visse una delle pagine più caotiche della sua storia recente. Un fiume di giovani in piazza, a protestare contro il governo, a testimoniare un malessere ormai così diffuso da coinvolgere indifferentemente tutte le età e tutte le fasce sociali. Tre giorni in cui la città fu letteralmente bloccata nella viabilità, con i ragazzi seduti a terra in tutti gli snodi nevralgici mentre molti savonesi li incitavano dalle finestre o “partecipavano” abbassando le serrande del negozio.

Un anno dopo, si ritenta la strada del dissenso popolare. A livello nazionale, il Coordinamento 9 Dicembre ed il suo leader Danilo Calvani hanno invitato tutta Italia a scendere in piazza a partire da domattina e a tempo indeterminato, per “l’inizio delle ostilità contro l’attuale regime politico, che ha usurpato la nostra Costituzione e i nostri diritti”. Il tutto in attesa della risposta del governo sull’ultimatum lanciato dal movimento.

Otto i punti che il Coordinamento “esige”, tra cui l’immediato scioglimento delle camere, le dimissioni di Napolitano, il ritorno alle urne con sistema proporzionale, il ripristino della sovranità “monetaria, popolare e territoriale”, il disconoscimento di tutti i trattati internazionali firmati dall’Italia a partire dal 2006, e l’istituzione di un Tribunale Speciale che indaghi contro i responsabili della crisi.

“Il Coordinamento 9 Dicembre, da tale data del 5 dicembre, concede quattro giorni di tempo a tutti gli usurpatori Costituzionali, per lasciare libere dalla loro presenza corrotta e pericolosa le nostre Istituzioni”: l’ultimatum scadrà dunque “in modo irrevocabile”, appunto, il 9 dicembre, termine dopo il quale la “Rivoluzione”, promettono, assumerà contorni più decisi. “Non faremo prigionieri – avvertono sul loro sito www.cambiarelecose.it – andremo fino in fondo”.

E come l’anno scorso anche quest’anno, a quanto pare, Savona risponderà “presente”. A livello locale si è creato un coordinamento per gestire, anche a livello logistico, le giornate di protesta: si inizierà domani mattina, con il ritrovo alle ore 6.30 in Piazza del Popolo. “Chi ha bandiere italiane le porti – è l’invito dei coordinatori – più ce ne sono meglio è”. Da lì la speranza era quella di spostarsi sabato in piazza del Brandale, ma il permesso è stato negato all’ultimo: per ora dunque il presidio dovrebbe rimanere stabile nella piazza del mercato, in attesa degli sviluppi nazionali.

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