Lettera al direttore

Politica

Savona, Ugo Ghione: “Ecco perché ho aderito al Gruppo Antipolitico”

Ugo Ghione, Nuova Destra Savonese

Savona. Parte dalla situazione in cui versa la scuola italiana, il professor Ugo Ghione, per spiegare la sua adesione al Gruppo Antipolitico Savonese, nato sulle ceneri del recente flop del Coordinamento 9 Dicembre. Ugo Ghione è noto, in provincia, sia per la sua passata militanza nella Nuova Destra Savonese che per la sua doppia veste di professore presso l’Istituto Superiore “Alberti – Da Vinci” di Savona e di presidente dell’Associazione Astrofili Orione di Pietra Ligure. Di seguito il testo della sua lettera.

Ho aderito ben volentieri al Gruppo Antipolitico Savonese nel quale ho trovato persone che da una parte volevano rompere con una protesta al di fuori delle regole di convivenza civile che aveva caratterizzato il movimento di protesta del dicembre 2013, ma d’altra parte volevano proseguire una protesta contro la classe politica italiana corrotta ed incapace di far uscire l’Italia da una crisi che sta pesando sempre di più su tutti.

Una protesta che sta diventando sempre più una necessità se si vuole vivere in una nazione moderna e civile, perché di fronte alle attuali situazioni di malgoverno non è ammissibile essere inerti e non reagire.

Prendo ad esempio la situazione della scuola, è il mio ambito lavorativo, e riguarda direttamente o indirettamente una gran parte della cittadinanza e la situazione in cui ci troviamo a lavorare è assolutamente inconcepibile.

Il governo nazionale da due anni prevede per legge il registro elettronico, per risparmiare, ma questo provvedimento ha causato un aumento della spesa (le spese per ogni istituto scolastico sono dell’ordine dei 20, 30 mila euro), un intralcio al normale lavoro scolastico (ogni insegnante perde fra le 200 e le 250 ore di lezione).

Il governo regionale tramite il servizio di protezione civile dirama allerte meteo (spesso discutibili) e propone recuperi di improbabile efficacia (23 dicembre, 2 aprile e 11, 12 e 13 giugno) per quello che ne so nessun consiglio di istituto delle scuole superiori savonesi ha deliberato di andare a scuola il 23 dicembre anzi la maggior parte chiude già il lunedì 22.

Infine la maggior parte dei problemi in questo momento nascono dalle provincie che si dichiarano prive di fondi e probabilmente è anche vero, ma è altrettanto vero che sono state e sono una fonte di sprechi inaccettabile, ancora oggi leggo sui giornali sul problema del riscaldamento, ma l’anno scorso avevamo costantemente fra i 25° e 30° a gennaio ed era necessario aprire le finestre per poter lavorare con temperature più accettabili ed in più di un’occasione ho notato che il riscaldamento veniva tenuto acceso anche il sabato e la domenica a scuola chiusa, solo dopo tre settimane di segnalazioni alla Preside che regolarmente girava la segnalazione alla provincia si sono presi provvedimenti. Che dire poi dei pannelli fotovoltaici che da almeno cinque anni sono sul tetto della scuola, sono stati pagati con i soldi dei contribuenti, ma mai sono stati collegati alla rete elettrica e giacciono inutilizzati.

In questa situazione mi dispiace constatarlo, ma l’essere contro questa classe politica, l’essere “antipolitici” non è da eversivi come afferma Napolitano è anzi una forma di patriottismo.

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