Cronaca

Savona, shopping con carte di credito clonate: in due patteggiano 18 mesi

Tribunale Savona

Savona. Aver fatto shopping con carte di credito clonate all’Ipercoop e negli altri negozi del centro commerciale Il Gabbiano. Era questa l’accusa contestata a due cittadini stranieri Alex Francis Odunewu, 60 anni, di Luton in Gran Bretagna, e Olufemi Ajbola, di 44, nativo di Lagos in Nigeria, arrestati nell’agosto scorso dai carabinieri di Savona. I due, difesi dagli avvocati Luca Barbero e Francesca Aschero, questa mattina hanno patteggiato un anno e sei mesi di reclusione e 400 euro di multa.

Secondo quanto accertato dai militari, nelle settimane precedenti all’arresto, i due avevano speso migliaia di euro in acquisti di prodotti tecnologici all’Ipercoop di corso Ricci. A tradirli era stato proprio l’atteggiamento fin troppo abitudinario che li aveva spinti a colpire sempre nello stesso negozio. Vedendoli tornare così tante volte in poche settimane infatti alcuni addetti alla vendita dell’ipermercato si erano insospettiti ed avevano segnalato il caso ai carabinieri. Quando il 12 agosto scorso la coppia si era ripresentata nel reparto di elettronica dell’Ipercoop era scattata la chiamata al 112: uno dei due era stato bloccato dai vigilantes del negozio mentre cercava di pagare con la carta clonata, mentre il secondo dai militari nel parcheggio del centro commerciale, dove era in attesa del complice. Durante la perquisizione erano saltate fuori sette carte di credito e diversi documenti, tra cui un passaporto britannico ed una patente olandese, corrispondenti a tre diverse identità, ma con le loro foto. Per i due era quindi scattato immediato l’arresto con le accuse di tentata truffa, indebito utilizzo di carte elettroniche e sostituzione di persona.

Gli accertamenti successivi alla loro cattura avevano permesso di ricostruire il modus operandi della coppia: è emerso che, per il primo utilizzo di ciascuna carta clonata, facevano un acquisto di lieve entità. Una mossa che gli permetteva di verificare il funzionamento della carta e, se tutto filava liscio, dava il via libera allo shopping sfrenato fino al raggiungimento del limite si spesa giornaliero. Una volta esaurito il plafond la coppia passava ad una nuova tessera di pagamento elettronico.

Nei giorni precedenti all’arresto Odunewu e Ajbola avevano acquistato un pc ed un tablet per 1500 euro, altro materiale informatico per 1000 euro ed un televisore da 800. Una delle ipotesi degli inquirenti è che i due non agissero da soli, ma fossero solo i terminali di una banda specializzata in clonazioni di carte.

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