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Pietra Ligure, ancora bufera sull’appalto rifiuti. Malumore Teknoservice: “Ora rifare la gara”

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Pietra Ligure. Torna a far parlare di sé l’operazione Trash, l’inchiesta sulle presunte irregolarità nell’assegnazione dell’appalto per la gestione dei rifiuti a Pietra Ligure che lo scorso febbraio ha visto coinvolti Fabio Basso, responsabile del settore servizi tecnici specializzati del Comune di Pietra, Roberto Balbis e Mario Cena, funzionari di Ata Spa, Vincenzo Trevisano, il segretario comunale pietrese, e Andrea Nencioni, geologo e anch’esso dipendente dell’amministrazione comunale.

Le ordinanze di custodia cautelare erano state emesse dal Tribunale di Savona a fine febbraio 2014 perché la gara per l’aggiudicazione dell’appalto di igiene urbana (base d’asta di € 12.000.000,00, aumentabili fino a 18.000.000,00 nel caso di proroga) sarebbe stata caratterizzata da gravi illegittimità volte a favorire l’aggiudicazione ad Ata Spa.

Una condotta che aveva penalizzato il competitor Teknoservice Srl che, dopo aver avuto accesso alle intercettazioni ed agli atti di indagine acquisiti dalla Procura della Repubblica di Savona, aveva proposto ricorso al Tar Liguria deducendo la nullità degli atti di gara.

Secondo quanto sostenuto dalla Teknoservice nel proprio ricorso, infatti, poiché “dalle intercettazioni emergerebbe con chiarezza che la gara sarebbe stata bandita e svolta al precipuo fine di garantire la vittoria di Ata” in danno dell’azienda di Piossasco, vi sarebbe un vizio della volontà che comporterebbe la nullità del bando, compreso il successivo contratto di appalto.

Il Tar ha recepito tale impostazione, ordinando alla pubblica amministrazione una nuova valutazione delle offerte di Ata e Teknoservice, in modo da dissipare ogni dubbio. Il Tribunale ligure ha anche trasmesso gli atti alla Corte dei conti, così che il giudice contabile persegua eventuali sprechi di denaro pubblico (visti i rilevanti importi del servizio). Inoltre, il Tar ha condannato il Comune a pagare a Teknoservice le spese della fase del giudizio sino ad oggi svolta.

La pronuncia del Tar Liguria, secondo Teknoservice, rappresenterebbe un buon “punto di partenza”, fornendo un involontario assist al Comune che, adesso, potrebbe trovare nell’ordinanza uno stimolo per prendere le distanze da Ata, rivalutando le offerte con una nuova commissione. Una soluzione auspicata da più parti in seno all’azienda, secondo le quali sarebbe un modo sia per dimostrare la propria estraneità ai fatti sia per risparmiare.

Ed invece nel gruppo di Piossasco serpeggia il malcontento per via delle voci secondo cui l’amministrazione comunale starebbe pensando ad un appello al Consiglio di Stato, con l’auspicio di ottenere la riforma della ordinanza del Tar. Una scelta che suscita perplessità in Teknoservice: se tale notizia fosse confermata, dicono infatti, “lascerebbe chiaramente intendere che il Comune ha intenzione di continuare l’appalto con Ata, non prendendo le distanze dall’azienda savonese, nonostante i gravissimi fatti che, secondo la Procura di Savona, hanno funestato lo svolgimento della gara di appalto”.

Secondo fonti interne all’azienda la scelta di chiedere la riforma dell’ordinanza, magari per un mero cavillo processuale, è inspiegabile, anche perché, dicono, l’affidamento a Teknoservice, ove tale offerta fosse maggiormente economica, potrebbe comportare un risparmio per le casse comunali, che un eventuale appello al Consiglio di Stato potrebbe, invece, vanificare.

Non resta che attendere, per capire da un lato (quello del Comune) se davvero alla fine si deciderà di ricorrere in appello, e dall’altra (Teknoservice) se il malcontento si concretizzerà in passi più ufficiali presso l’amministrazione o gli organi competenti. Anche se il sindaco di Pietra Ligure Dario Valeriani ha già ribadito che nulla è stato ancora deciso in merito ad un possibile ricorso al Tribunale amministrativo di secondo grado: “Mi vedrò con il legale per valutare bene la sentenza del Tar e vedere quali iniziative intraprendere nell’interesse del Comune. Con Teknoservice c’è stato già un colloquio e ho confermato loro che esamineremo ogni soluzione”.

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