Economia

Nessuna fusione, ma una riforma del lavoro sulle banchine. La proposta delle Compagnie di Savona e Genova

porto savona

Savona. Una proposta comune per cambiare il lavoro sulle banchine portuali, senza però contemplare la fusione tra le compagnie di Genova e Savona. E’ l’idea presentata oggi a Genova dalla Culp di Savona assieme alla Culmv Paride Batini e alla Pietro Chiesa.

Secondo la proposta si dovrebbe partire dal ruolo dell’Autorità Portuale, che dovrà avere un compito di regolazione dei servizi per garantire la forza lavoro necessaria a coprire le esigenze
del porto, le ordinarie e le straordinarie, sulla base del valore della flessibilità nel lavoro, indispensabile per la progressiva variabilità del traffico marittimo.

Autorità portuale potrebbe individuare oneri di servizio pubblico da imporre ai concessionari per poter mantenere qualità, sicurezza e formazione e dovrà individuare le modalità di compensazione, tenendo conto dei costi sostenuti dalle compagnie. Una compensazione che può utilizzare quote delle tasse portuali oppure un mix che colleghi la tariffa a consuntivo annuale, pagata dai terminalisti alle giornate effettivamente lavorate dal pool.

“Serve un riconoscimento del lavoro organizzato e strutturato dei pool che sono, con la loro flessibilità, un elemento indispensabile in porti di questo tipo – spiegano Alberto Panego, console Culp e Antonio Benvenuto, console della Culmv – Le grandi navi producono picchi e, di conseguenza, aumenta il lavoro”.

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