Ecco il nuovo Museo della Ceramica. Romani: “Dopo 50 anni Savona corona un suo sogno” fotogallery

Savona. Teche “touch”, che una volta sfiorate rivelano ologrammi in movimento intorno alle opere. Un balcone “sospeso nel vuoto” di fronte ad un’enorme sfera di schermi, frutto in realtà di un sapiente gioco di specchi. E’ un’autentica sorpresa, il nuovo Museo della Ceramica presentato questa mattina in anteprima presso la Pinacoteca Civica savonese.

Oltre sei secoli di storia della ceramica ligure dal 1400 ad oggi in un grande polo museale nel cuore di Savona con un migliaio di opere di grande valore artistico esposte all’interno dell’edificio quattrocentesco del Monte di Pietà, restaurato e riaperto al pubblico per l’occasione grazie alla Fondazione A. De Mari e alla collaborazione con il Comune di Savona. Il nuovo museo è uno dei più importanti musei d’arte ceramica nel mondo con un migliaio di opere di grande valore artistico, accuratamente selezionate dalle curatrici Cecilia Chilosi e Eliana Mattiauda.

Il tutto realizzato con la consulenza e supervisione di Paco Lanciano, fisico noto al grande pubblico per le sue apparizioni in Superquark al fianco di Piero Angela, e chiamato a Savona per occuparsi proprio di progettare un allestimento e dei contenuti che “traducessero” nel modo più efficace al grande pubblico le informazioni sulle opere.

“E’ un progetto della Fondazione con un immobile ristrutturato e adibito per questo grande museo, adiacente alla Pianacoteca. Un obiettivo che la città insegue da 50 anni e oggi finalmente possiamo presentare questo progetto dedicato alla ceramica savonese e alla sua arte, che rappresenta la storia della nostra città” ha detto il presidente della Fondazione De Mari Roberto Romani.

“In fondo – ha infine spiegato il sindaco di Savona Federico Berruti – si è trattato di un’operazione particolarmente veloce, perché da quando è stata decisa il tempo è volato ed è stato bene impiegato. Penso che la visita stupirà molti savonesi, perché parliamo di un museo bellissimo, sia per il contenitore, questo palazzo restaurato e recuperato, sia per le collezioni, che testimoniano sei secoli di produzione ceramica fino alla contemporaneità di un’arte tipica del nostro territorio. E’ questo anche un modo per dare al settore una prospettiva di sviluppo”.

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