Cronaca

Caso Bonello, l’ispettore Bonvicini nei prossimi giorni di nuovo davanti al pm

Alberto Bonvicini

Savona. Inchiesta sulla morte di Luisa Bonello: l’ispettore Alberto Bonvicini nei prossimi giorni dovrebbe tornare davanti al pubblico ministero Giovanni Battista Ferro. Secondo indiscrezioni, la data dell’interrogatorio sarebbe già stata fissata per la prossima settimana. Salvo sorprese quindi il dirigente della polizia postale di Savona avrà la possibilità di rispondere alle domande del pm come aveva già fatto quando era solo indagato e l’ordinanza di cusotida cautelare in carcere nei suoi confronti non era ancora stata emessa.

Bonvicini deve rispondere di circonvenzione d’incapace, truffa ai danni dello Stato (reati per i quali è stato arrestato) e omicidio colposo. Accuse emerse durante le indagini sulla morte di Luisa Bonello, la dottoressa che nel settembre scorso si è tolta la vita con un colpo di pistola. Era stato proprio indagando sul gesto estremo del medico che gli inquirenti avevano scoperto le presunte irregolarità commesse dall’ispettore.

Oltre al sospetto che avesse approfittato delle condizioni della donna per farsi consegnare un totale di circa settantamila euro, contro il poliziotto era stata mossa anche l’accusa di omicidio colposo (in concorso con l’ex marito di Luisa Bonello, Mauro Acquarone, e la dottoressa Noemi Donati) per non aver segnalato la presenza nella casa della vittima di un piccolo arsenale. Infine era arrivata l’accusa di truffa ai danni dello Stato perché – questa la tesi degli inquirenti – in orario di lavoro si sarebbe dedicato ad attività private e personali. Un comportamento che avrebbe tenuto anche avvalendosi dei certificati di malattia falsi. Proprio per questo motivo, nelle ultime settimane, il pm ha indagato anche un altro medico, il dottor Roberto De Benedetti.

L’ipotesi della Procura è che De Benedetti, in qualità di medico curante del poliziotto, gli abbia rilasciato dei certificati falsi. Documenti che il dirigente della polizia postale avrebbe utilizzato per giustificare l’assenza dal lavoro mentre, anziché essere in malattia, era impegnato in attività personali. Di qui l’accusa di falso contestata al dottore.

Parallelamente all’inchiesta sull’ispettore Bonvicini, il pm Ferro continua ad indagare anche sulla morte di Luisa Bonello. Ad alimentare questo filone investigativo ci sono anche tre memoriali presentati in Procura da Francesco Zanardi, portavoce della Rete L’Abuso e amico personale della vittima, che non credo all’ipotesi del suicidio puntando il dito contro la massoneria deviata. Un’ipotesi sulla quale sembra che anche gli inquirenti stiano cercando di vedere più chiaro.

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