Vado Ligure. “Non esiste ancora una soluzione, ma perlomeno passeremo un Natale un po’ più sereno”. E’ un clima lievemente meno teso, rispetto alle ultime volte, quello che si respira stamattina al termine dell’assemblea dei lavoratori di Tirreno Power, dopo che i sindacati hanno presentato a dipendenti diretti e indotto gli esiti del vertice romano di ieri.
Un incontro nel quale i ministri Gian Luca Galletti (Ambiente) e Federica Guidi (Sviluppo Economico) si sono assunti l’impegno di prendere in carico in prima persona la gestione della complessa situazione della centrale vadese. “Ma la lotta non è ancora finita – avverte Maurizio Perozzi, della Rsu di Tirreno Power – abbiamo solo l’impegno concreto del governo a cercare una soluzione che tuteli l’occupazione”.
Il ruolo del consiglio dei ministri, secondo quanto concordato ieri, sarà quello di rivedere le parti più contraddittorie per giungere ad una Autorizzazione Integrata Ambientabile che preservi l’aspetto ambientale ma venga giudicata fattibile dall’azienda. Per farlo andranno sanate le parti più contraddittorie, come la realizzazione della copertura del carbonile: “Ovviamente terminarla entro marzo 2015 è impossibile – spiega il portavoce della Rsu – è un limite frutto della precedente Aia. I ministri hanno garantito un impegno forte per sanare questo tipo di cose”.
E un impegno altrettanto importante è quello che si è assunta l’azienda: “I ministri hanno chiesto se erano intenzionati a confermare gli investimenti necessari, nonostante le condizioni per riaprire Vado Ligure siano più vessatorie rispetto ad altre centrali – racconta Perozzi – L’azienda ha garantito la propria volontà di andare avanti, il che è importante, ma ha chiesto di avere regole certe da rispettare entro il 31 gennaio, altrimenti rischia il fallimento societario”.
Piccole gocce di serenità in un Natale che rimane comunque tempestoso. “Oggi abbiamo fatto questa assemblea perché la tensione era davvero alle stelle – conclude il rappresentante dei lavoratori – per fortuna abbiamo chiesto e ottenuto qualche elemento che permettessi di passare delle feste un po’ più serene. In ogni caso i lavoratori a qualsiasi altra azione di manifestazione, perché una soluzione definitiva ancora non c’è”.