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Un viaggio di 16mila chilometri attraverso l’Europa in sella ad una Vespa 50: cellese tenta un’impresa da “Guinness” fotogallery

Albisola S. Attraversare tutta l’Europa in solitaria, percorrendo più di sedicimila chilometri, in sella ad una Vespa Pk 50 del 1986. L’idea è di un cellese di 32 anni, Simone Sciutteri, che lunedì mattina partirà per completare questa impresa un po’ folle che ha battezzato “Eurovespa”. Un viaggio che, una volta concluso, consentirà a Simone di entrare nel Guinness World Record per aver completato il giro più lungo con un motorino di cilindrata 50 (“Longest Journey on a 50cc”). L’attuale primato infatti appartiene a due cittadini ucraini che, nel 2013, avevano percorso 14434 chilometri.

L’idea di questo “tour” europeo su due ruote però non è nata per inseguire un record, ma più che altro per inseguire il sogno di esplorare e conoscere da vicino le tante culture che animano i paesi europei. “Inizialmente avevo pensato di arrivare fino ai Balcani, un territorio con il quale credo la mia generazione abbia un debito storico: una guerra combattuta dietro casa della quale ci è stato raccontato davvero poco. Volevo vedere Sarajevo, volevo vedere Mostar. Anche adesso, a distanza di tanto tempo. Poi ho pensato ad Istanbul, una città che desidero visitare da tempo, ma ho sempre voluto arrivarci via terra. Poi, guardando le mappe, mi sono convinto che potevo allungare il giro” scherza Simone che di professione fa il bagnino, ma è anche scrittore visto che l’anno scorso ha pubblicato la raccolta di poesie “Lettere da un ammutinamento”.

E così il cellese ha iniziato a pensare in grande allungando il suo viaggio che toccherà tutti i pesi dell’Unione Europea, tutti i paesi candidati a entrare a farne parte e tutti quelli considerati possibili candidati: “Partirò puntando verso Est per arrivare in Turchia. Poi ancora a Nord, fino a Helsinki e nell’inverno nordico, affrontando freddo e buio, la Finlandia e la Svezia, poi la Gran Bretagna prima di tornare nell’Europa continentale: il Portogallo e il ritorno a casa, non prima di aver toccato anche Malta”. Un tour europeo che (al netto dei viaggi in traghetto) porterà le ruote della sua Vespa a percorrere più di 16000 chilometri: “E’ quando ho avuto chiara l’idea del viaggio che mi sono incuriosito ed ho scoperto che sarebbe stato il più lungo fatto con una Vespa. Allora ho avuto l’idea del Guinness dei primati, mi sono informato e mi sono iscritto”.

Per certificare la distanza percorsa come record Simone viaggierà con un localizzatore satellitare che, giorno per giorno, registrerà la sua posizione. Un dispositivo che però non lo aiuterà a “navigare” senza perdersi: “Ispirandomi allo spirito di Giorgio Bettinelli, il Vespista per eccellenza, che a cavallo degli anni novanta e duemila girò il mondo sulle due ruote della Piaggio, non avrò gps, ma solo cartine stradali e viaggierò senza alcun tipo di supporto e particolari nozioni di meccanica. Dovrò contare soltanto su di me e sull’aiuto delle persone che incontrerò”. Particolari che rendono il viaggio una vera e propria impresa e proprio per questo il cellese non ha voluto lasciare nulla al caso: “Ho affidato la Vespa alle cure dell’officina ‘Motomeccanica’ di Albisola: i miei amici Luca e Andrea l’hanno revisionata studiando e inventando le soluzioni migliori per un percorso così lungo e impegnativo, fatto anche di strade difficili, salite e neve. Il motore è nuovo, carburato al meglio. Nuovi i cavi, nuova la parte elettrica”.

A questo punto non poteva mancare un nome per il mezzo che accompagnerà Simone nella sua avventura: “Fino a qualche giorno fa mancava, ma adesso c’è anche quello: Peyton. Lo so è un nome maschile per ‘la’ Vespa, ma pensando di avere a che fare con un maschio mi sento più a mio agio, visto che ci sarà da tirarsi il collo, maltrattarsi, imprecare. L’ho scelto in onore del quarterback dei Denver Broncos Peyton Manning, un campione che dopo 610 giorni di assenza dai campi per un infortunio è tornato ed è diventato il giocatore con più passaggi riusciti in touchdown nella storia dell’Nfl”.

Nel viaggio di Simone, oltre agli incontri con tanti dei luoghi che hanno fatto la storia dell’Europa, ci sarà spazio anche per una ricerca molto personale: “Ho scoperto che un mio bisnonno, Cipriano Colombini, Capitano del Regio Esercito Italiano, morto nel campo di concentramento di Beniaminow, in Polonia, è sepolto in un cimitero vicino a Varsavia e vorrei visitarlo. Nel mio giro ci sarà spazio quindi anche per ricostruire un pezzo della sua storia”.

Ormai, a livello logistico, tutto è pronto per la partenza: “Il bagaglio per ovvi motivi di spazio sarà minimo: una tenda, un sacco a pelo, i vestiti pesanti per affrontare il freddo, una telecamera go-pro e un computer che mi aiuterà a raccogliere le foto del viaggio e i miei pensieri. E poi porterò un’armonica a bocca: Bettinelli viaggiava su un mezzo più potente e aveva la chitarra, io mi devo accontentare di qualcosa di meno ingombrante” sorride Simone.

La sua impresa sarà seguita dal portale e quotidiano online “Moto.it” che ospiterà un blog di Simone, ma sarà possibile seguirlo anche attraverso una pagina Facebook che si chiama proprio come il viaggio (“Eurovespa”) sulla quale si troveranno aggiornamenti e foto dal tour. La data di partenza è fissata, su quella di arrivo invece c’è ancora un punto interrogativo: “Ottimisticamente – conclude Simone Sciutteri – spero di farcela in tre mesi, realisticamente in quattro e, nella peggiore delle ipotesi, in cinque”.

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