Pubblico impiego, continua la lotta: il 1 dicembre sciopero e presidio sotto la Prefettura

Provincia. Pronti a tornare in piazza: dopo la grande manifestazione dell’8 novembre la Cisl invita tutti i lavoratori del pubblico impiego ad aderire allo sciopero del 1 dicembre, partecipando alle ore 10.30 al presidio sotto la Prefettura di Savona.

La Cisl rivendica la riforma dell’intero sistema della Pubblica Amministrazione: “La Cisl vuole i servizi vicini ai cittadini e non solo le tasse, vuole garanzie per i posti di lavoro, vuole le istituzioni vicine alle imprese e allo sviluppo. Noi vogliamo il bene del Paese che passa anche attraverso la serietà di rinnovare un contratto nazionale scaduto da quasi 6 anni per i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso tanto in questi anni: il 10% dello stipendio e della pensione, carriera, produttività formazione, 500.000 posti di lavoro che non hanno creato occupazione, ma solo disorganizzazione e svilimento delle professionalità esistenti”.

“La Cisl vuole dire la verità ai cittadini di una realtà pubblica che soffre, dove crescono Enti, Consorzi, Società appalti ed esternalizzazioni di servizi per gli affari dei governanti e per i lavoratori non ci sono i soldi per i contratti per i cittadini non ci sono i soldi per abbassare le tasse – continua il sindacato – La Cisl intraprende un cammino per rivendicare il diritto al contratto dei lavoratori e vuole al fianco i cittadini per una nuova rete di servizi con meno costi, maggiori competenze e più innovazione”.

“La politica, a tutti i livelli, deve prendere coscienza di un sistema che sta annaspando – denuncia la Cisl – che non è più in grado di dare risposte ai bisogni delle persone, siano essi cittadini siano lavoratori. Dobbiamo obbligare la politica ad assumersi ad ogni livello: locale, regionale, statale le proprie responsabilità, la logica dello scarica barile non funziona più nell’eterna campagna elettorale di questo Paese, non sono più sufficienti le analisi ci vogliono progetti per garantire la governabilità dei territori”.

“Non avremo più gli enti locali intermedi, le Province, le Camere di Commercio sono in discussione, così come altre realtà collegate del comparto centralizzato, ma le funzioni chi le farà? – si chiede il sindacato – Chi scalderà le scuole? Chi toglierà le neve nelle strade? Chi farà cosa? La Cisl rivendica un progetto serio di ridistribuzione delle funzioni il più possibile vicino al territorio e al cittadino e ove occorra nel livello istituzionale più ampio e più adeguato. Solo così possiamo garantire un buon livello di servizi ai cittadini e tutele al personale, oggi compresso e demotivato”.

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