Cronaca

Non voleva abbattere il cane malato del papà, accusato di maltrattamenti: è assolto

Savona Tribunale

Savona. Era finito a giudizio con l’accusa di aver maltrattato due cani, ma questa mattina in tribunale per un uomo di Sassello, A.S., è arrivata una sentenza di assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Durante il processo infatti è emersa una verità ben diversa rispetto alle contestazioni che erano state mosse all’imputato, che era difeso dall’avvocato Luigi Gallareto.

I guai per A.S. erano iniziati nel giugno del 2012 quando, in seguito ad un controllo, era stato accertato che nella sua proprietà c’erano due cani, un cucciolo di beagle ed un meticcio più anziano. Animali che, sempre secondo gli inquirenti, non erano accuditi con cura: il più piccolo perché legato ad una catena, il secondo perché in pessime condizioni di salute. Di lì la denuncia per maltrattamento e l’avvio del procedimento penale. Da subito il padrone ha respinto con decisione ogni accusa spiegando che la cagnolina più anziana, alla quale era molto affezionato perché ereditata dal papà, era malata.

Una circostanza confermata anche questa mattina in aula dal veterinario sentito come testimone che, di fatto, lo ha scagionato. Il medico ha spiegato che l’animale, una cagnetta di 19 anni, era molto malata per una grave forma di tumore che la debilitava, ma che non era maltrattata. “Il mio assistito era così legato al cane del padre che non se la sentiva di abbatterla e quindi la stava curando in tutti i modi”.

Per quanto riguarda il secondo cagnolino il difensore di A.S. ha spiegato che il cucciolo era legato soltanto perché in quel momento il padrone era fuori e comunque la catena era molto lunga e gli permetteva di spostarsi in un raggio molto ampio. Tesi che sono state accolte sia dal pm, che ha chiesto l’assoluzione, che dal giudice.

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