Finale Ligure. “Comunico che è stata aperta la via Aurelia tra il porto e Varigotti. Buona domenica”. Una semplice frase, per annunciare una notizia che i varigottini attendevano da tempo: il primo passo verso il ritorno alla normalità. Peccato, però, che l’informazione fosse sbagliata.
E così, per il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, la “buona domenica” si è guastata presto. Il tempo di scoprire che, invece, ad essere stata riaperta era la strada che collega Capo San Donato alle Manie, mentre l’Aurelia rimaneva inesorabilmente chiusa. A smentire la notizia ci ha pensato un lavoratore della Ecogrid, che ha replicato al post: “Scusi, signor Sindaco, siamo dell’impresa che esegue i lavori e la strada non è ancora aperta. Non so chi le ha dato questa informazione. Buona sera”. E, per sancire in modo definitivo la “cantonata”, una fotografia, con la statale ancora sbarrata.
Il sindaco ha poi spiegato: “Si è trattato di un fraintendimento, mi scuso”. Ma intanto il post incriminato, pubblicato sulla pagina di “Ugo Frascherelli SINDACO”, è rimasto visibile per tutto il pomeriggio, raccogliendo 4 commenti entusiastici, 13 “mi piace” e soprattutto 13 condivisioni, che hanno contribuito a diffondere la falsa notizia (pubblicata ovviamente anche da tutti i giornali online). E così l’eccesso di zelo del primo cittadino è finito nel mirino della minoranza.
“L’ansia da prestazione può giocare a volte brutti scherzi – attacca Giovanni Ferrari Barusso, che tra l’altro ha in provincia proprio le deleghe a lavori pubblici, strade e viabilità – Succede così che il sindaco annunci la riapertura della via Aurelia fra Varigotti e il porto, mentre la statale rimane purtroppo rigorosamente ancora sbarrata per mezzi e pedoni. In casi del genere un po’ più di precisione non guasta, perché dare il senso del pressappochismo è veramente cosa deleteria”.
“Il sindaco si è probabilmente confuso – è la supposizione di Ferrari – con l’apertura del tratto di strada abbandonato da anni che collega località Capo San Donato con la via Aurelia (fra le due gallerie). In quel tratto di strada hanno lavorato alacremente volontari e protezione civile per renderlo transitabile, dimostrando una volta di più la loro insostituibile opera a favore del nostro comune”.
Il polverone, probabilmente, è destinato a dissolversi presto: in fondo si è trattato di un semplice errore. Certo è che, tra la polemica del ponte mobile di Finalpia che durante l’alluvione non si sarebbe alzato, quella sui fantomatici “permessi” ai lavoratori di Finale Ambiente per bypassare la frana, e la lettera che accusava il comandante della Municipale di presunti favoritismi, a Finale in questi giorni il clima è più rovente che mai.