Cronaca

Inchiesta su Tirreno Power: in Procura interrogati anche un dirigente del Mise e l’assessore Guccinelli

Procura Savona

Savona. Ieri da Savona una delegazione savonese composta da lavoratori e sindacati è arrivata a Roma, nella sede del Ministero dello sviluppo economico, per parlare del futuro della centrale termoelettrica di Vado Ligure. Questo non è stato l’unico spostamento sull’asse Savona-Roma che si è registrato: per pura coincidenza infatti, nella giornata di ieri, in Procura era stata convocata come persona informata sui fatti una funzionaria del Mise, per la precisione la dottoressa Rosaria Fausta Romano, che è a capo della direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili, l’efficienza energetica e il nucleare.

Così, proprio mentre nella sede del ministero si discuteva del futuro dell’impianto di Tirreno Power, al sesto piano di palazzo di giustizia il funzionario del Mise rispondeva alle domande del Procuratore Francantonio Granero e del sostituto Chiara Maria Paolucci che coordinano l’indagine sulla centrale. I contenuti dell’audizione sono ovviamente top secret, ma è probabile che tra gli argomenti affrontati ci fossero anche le affermazioni di “Terna” – rilanciate proprio ieri dalla Rete Savonese Fermiamo il carbone – secondo cui la centrale di Vado non rientrerebbe nell’elenco degli impianti di produzione essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale, ma anche che in Italia c’è un eccesso di produzione e che il 25% delle centrali andrebbe chiuso.

Gli interrogatori connessi all’inchiesta su Tirreno Power non si sono limitati al funzionario del Mise: ieri infatti in Procura è stato convocato anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli. Dopo il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria Gabriella Minervini, l’assessore alla sanità Montaldo è toccato quindi ad un altro esponente dell’ente amministrato da Claudio Burlando presentarsi davanti ai magistrati savonesi.

Alla luce degli ultimi sviluppi della vertenza sulla centrale di Vado, la lista delle “persone informate sui fatti” chiamate a presentarsi in Procura sembra essere inevitabilmente destinata ad allungarsi.

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