Albenga. Serre invase dall’acqua, intere produzioni spazzate via e impianti danneggiati. Le aziende agricole della Piana albenganese sono state letteralmente devastate dal nubifragio che nella serata di ieri si è abbattuto sulla zona. Nel giorno della conta dei danni (ancora difficili da quantificare con precisione) il presidente di Coldiretti Savona Gerolamo Calleri non nasconde la sua rabbia: “Ci sono aziende completamente distrutte soprattutto in zona Rapalline, nell’ex polveriera e a San Giorgio. Il rio Carenda è esondato in più punti, è uscito dall’argine ed è arrivato dappertutto”.
“L’acqua ha spaccato i vetri delle serre ed è entrata dentro portandosi via tutto. La produzione della primavera è andata per il terzo anno consecutivo e alcune aziende che hanno subito i danni sono le stesse che li avevano patiti a gennaio. E’ davvero una situazione drammatica” osserva Calleri che poi attacca: “Servono meno parole e più fatti: i rii vanno tenuti puliti e bisogna smetterla di dire che le canne sono utili per frenare il flusso delle acque. La presenza delle canne, ma anche l’incoscienza e l’inciviltà della gente fanno si che i rii siano sporchi. Quando piove quindi la sporcizia di questi piccoli corsi d’acqua fa formare delle dighe e ovviamente l’acqua da qualche parte deve pur uscire”.
“Credo che ci voglia da parte delle amministrazioni e dei cittadini più responsabilità perché se no, ogni volta che piove, ci ritroviamo a piangere i danni: è dal ’94 che succedono queste cose e, se siamo ancora in questa situazione, vuol dire che ci sono state tante parole a vuoto. Ogni anno siamo sott’acqua e questo non è più possibile considerando anche che siamo in un momento tutt’altro che florido. Se l’economia fosse in salute le aziende in casi simili potrebbero anche resistere, ma oggi la situazione è molto difficile e sopportare una cosa del genere è davvero dura” aggiunge il presidente di Coldiretti.
“Ripartire senza l’aiuto e l’appoggio delle istituzioni è problematico” prosegue Calleri che conclude: “Oggi siamo in giro per fare una stima dei danni e quando l’avremo fatta ci muoveremo. Nella mia azienda ci sono stati diversi danni: una parte di impianti non c’è più perché è stata letteralmente portata via dall’acqua, ma purtroppo ci sono situazioni ancora più drammatiche”.