Cronaca

Assolti dall’accusa di aver aggredito un ciclista: “Non l’abbiamo picchiato, è caduto da solo”

tribunale Savona

Toirano. Due versioni completamente discordanti tra loro e un referto del pronto soccorso. Sono questi, in estrema sintesi, gli elementi chiave sui quali si è basata la discussione di un processo per lesioni aggravate che è stato celebrato questa mattina in tribunale. Il procedimento si è concluso con l’assoluzione di due persone, un quarantasettenne e un trentenne, che erano accusati di aver aggredito un uomo.

La vicenda risaliva al 22 agosto del 2010: quel giorno un uomo era stato medicato al pronto soccorso e dimesso con una prognosi di 25 giorni per un trauma cranico-facciale. A questo punto iniziano le versioni completamente discordanti: da una parte c’è quella dell’infortunato che denuncia di essere stato aggredito e colpito per strada da due persone, dall’altra quella dei presunti picchiatori che negano di aver avuto un comportamento violento. Secondo il quarantenne ed il trentenne, poi finiti a giudizio, non c’era stata nessuna aggressione, ma l’uomo si era fatto male da solo, cadendo dalla bici.

Una versione smentita dalla parte offesa che aveva detto di essere in giro in bici per Toirano quando, per superare due mamme che spingevano altrattanti passeggini, aveva chiesto loro di passare. Una domanda alla quale, sempre secondo la sua versione, i mariti delle donne avevano reagito male, finendo per aggredirlo e lasciarlo contuso per terra. A quel punto il ciclista, dopo aver saputo che uno dei due uomini abitava poco distante, si era presentato al campanello di casa per chiedere spiegazioni e qui sarebbe stato insultato. Di lì la decisione di chiamare i carabinieri che, poco dopo, erano intervenuti per capire quanto stava accadendo. Con l’arrivo dei militari la questione sembrava finita invece, alla presenza della pattuglia, la presunta parte offesa era crollata a terra senza più rialzarsi. Per soccorrere l’uomo era quindi arrivata l’ambulanza che lo aveva trasportato in ospedale dove gli era stato riscontrato il trauma facciale.

Alla luce della denuncia, nei confronti dei due presunti aggressori era scattato un decreto penale di condanna al pagamento di una multa da 7500 euro per lesioni aggravate. Un provvedimento al quale, con l’assistenza dell’avvocato Paolo Gianatti, i due amici si sono opposti portando il caso davanti al giudice Giannone del tribunale di Savona. In aula è emersa anche la loro versione, completamente diversa rispetto alla denuncia: “I miei assistiti hanno spiegato che quel giorno, mentre passeggiavano, erano stati superati da un ciclista che, nel compiere la manovra, aveva urtato uno di loro finendo per cadere”. Secondo gli imputati quindi non c’era stata nessuna aggressione, ma l’uomo aveva fatto tutto da solo.

Determinante è stata anche la testimonianza di uno dei carabinieri intervenuti quel giorno: il militare infatti ha confermato che il ciclista, durante il loro intervento, aveva simulato di cadere a terra come se fosse stato colpito da uno dei due uomini. “Gli avevo detto di smetterla di fingere” ha detto in aula il testimone. Un elemento che non ha certamente giocato a favore della credibilità della presunta parte offesa tanto che il giudice, non essendo stata raggiunta la prova del fatto (le lesioni tra l’altro erano compatibili anche con una caduta dalla bicicletta), ha emesso una sentenza di assoluzione per entrambi gli imputati.

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