Cronaca

Appartamenti a luci rosse tra Albenga ed Alassio: viado brasiliano e 39enne milanese patteggiano

Savona Tribunale

Alassio. Erano finiti in manette nell’ambito di un’operazione mirata a contrastare lo sfruttamento della prostituzione. Secondo l’accusa infatti Ivan Vito Pepe, 39 anni, milanese, e Jordes Lordelo Da Cruz, un viado brasiliano di 33, gestivano una serie di appartamenti a luci rosse tra Albenga ed Alassio nei quali si prostituivano ragazze, ma anche transessuali. Per questa vicenda, stamattina, i due hanno patteggiato davanti al giudice Emilio Fois.

Pepe ha patteggiato tre anni, mentre Da Cruz due anni e quattro mesi di reclusione. I due erano stati arrestati, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Fiorenza Giorgi, a Lodi dove risiedevano nell’ultimo periodo. Secondo l’accusa gestivano ed avevano messo in piedi un giro di prostituzione che ruotava intorno a cinque appartamenti tra Alassio ed Albenga. Negli alloggi a luci rosse si sarebbero prostituite almeno cinque persone, tutte di nazionalità brasiliana (alcune transessuali), che erano state identificate, ma anche altre rimaste invece sconosciute.

Le indagini dei carabinieri avevano accertato che le squillo arrivavano dal Brasile dietro il pagamento di una somma di denaro e, una volta in Italia, per mantenersi, venivano “invitate” a prostituirsi. Pepe e Da Cruz, secondo la ricostruzione degli inquirenti, mettevano a disposizione gli appartamenti e le ragazze, in cambio del versamento di soldi, potevano utilizzarli. Di qui l’accusa di sfruttamento della prostituzione che ha portato all’arresto dei presunti gestori del giro a luci rosse.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.