Cronaca

Vendita illecita del pescato ad un ristorante: la Capitaneria di Porto denuncia un pescasportivo e l’esercente

pesce spada sequestrato

Savona. I volontari della Protezione Animali plaudono al servizio svolto ieri dagli agenti ed ufficiali della Capitaneria di Porto di Savona, che hanno denunciato un pescasportivo per la vendita illecita del pescato ed il noto ristorante che lo aveva acquistato.

Quello del commercio sottobanco degli animali catturati da parte dei cosiddetti pescatori “dilettanti” o “ricreativi” è un fenomeno largamente diffuso tra i 164.000 praticanti della Liguria. A tentarlo non è solo il pensionato che pesca da riva con la canna ma anche, e soprattutto, i proprietari di imbarcazioni che, violando il limite di 5 chilogrammi al giorno, catturano con attrezzi professionali molti più animali e li cedono a prezzi “interessanti” a ristoratori e pescherie “interessati”.

“Il mare è già spopolato da una pesca professionale supertecnologica ed aggressiva – spiegano i portavoce dell’Enpa – e gli organismi scientifici del settore lo denunciano da decenni, stigmatizzando soprattutto lo strascico e le reti derivanti che, purtroppo, parlamentari italiani a Bruxelles difendono ancora; l’ultimo rapporto della commissaria europea alla pesca Maria Damanaki segnala che gli stock ittici del Mediterraneo sono vicini al collasso, con un sovrasfruttamento del 96% ed il 75% delle specie in rapida e preoccupante riduzione; eppure si consente ancora a quasi 800.000 ‘ricreativi’ italiani registrati di pescare”.

“Sono necessari ed urgenti forti limiti alla pesca sportiva, anche se l’ideale sarebbe l’abolizione – prosegue l’Enpa savonese – con riduzione del pescato giornaliero consentito e vaste aree di costa e di mare vietate ad ogni forma di cattura, in cui gli animali potrebbero crescere e costituire un valido ripopolamento per le zone libere; ed attirerebbero invece, come accade già nelle piccolissime aree marine protette italiane, e in molte parti del mondo, frotte di turisti che praticano l’innocuo snorkeling, cioè l’osservazione incruenta e pacifica, con doppio beneficio per il mondo marino e per il turismo davvero sostenibile”.

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