Cronaca

Stalking agli operatori della comunità “L’Ancora”, in aula urla e controaccuse: perizia psichiatrica per il 20enne

tribunale Savona aula

Varazze. Urla, pugni contro le sbarre e fantomatiche accuse. E’ stata un’udienza decisamente movimentata quella che vedeva imputato il ventenne egiziano Mohamed A., il ragazzo arrestato ieri pomeriggio per stalking nei confronti degli operatori della comunità “L’Ancora” di Varazze.

Questa mattina, durante il processo per direttissima, il giovane ha dato in escandescenze in aula e in più di un’occasione ha alzato la voce. Durante la sua deposizione il ventenne ha spiegato di essersi presentato più volte dalla comunità, della quale era stato ospite quando era minorenne, perché rivoleva indietro dei soldi, per la precisione 40 mila euro, che gli erano stati sottratti nella struttura. Il giovane ha anche raccontato che sarebbe stato vittima di maltrattamenti: “Hanno cercato di avvelenarmi e uccidermi. Mi hanno messo dei vetri nel cibo” ha detto in aula. Accuse che non hanno trovato alcun tipo di riscontro tanto che il giudice ha deciso di rinviare il procedimento per disporre una perizia psichiatrica sull’imputato.

Il processo è stato quindi rinviato alla prossima settimana quando verrà conferito l’incarico al perito. Nel frattempo, dopo che il suo arresto è stato convalidato, Alsaid resterà in carcere.

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