Politica

Primarie al veleno nel Pd: Berruti lascia, Lunardon pronto a scendere in campo

Savona. Dopo i dissidi interni la spaccatura è ufficiale nel partito Democratico ligure: Federico Berruti, sindaco di Savona, lascia per matematica “impossibilità” e per l’opposizione di un nuovo fronte nel partito. Genova non appoggerà la sua candidatura ma al contrario sosterrà un altro savonese, Giovanni Lunardon, segretario regionale del Pd.

Archiviata sul nascere la difficile di raccogliere 1.800 firme tra gli iscritti, oggi è tramontata anche la seconda possibilità del 35% di delegati dell’assemblea regionale.

“Sono convinto che la Liguria abbia bisogno di riforme radicali – dichiara Berruti in una nota – e che debba perseguire un nuovo modello di sviluppo legato all’ospitalità e al turismo sostenibile, investendo di più sulla tutela dell’ambiente, sulla valorizzazione dei beni culturali, sull’accoglienza ai croceristi, sullo sport e sulla vita all’aria aperta. Tutto questo può farlo solo il centrosinistra guidato dal Pd”.

“Per questo ho sostenuto queste idee nel dibattito che si è sviluppato in preparazione delle primarie – afferma ancora Berruti – Vorrei continuare a sostenerle candidandomi alle elezioni primarie ma per farlo ci vorrebbe un sostegno più ampio di quello che mi proviene dal mio territorio”.

“Le regole di accesso alle primarie richiedono una sottoscrizione delle candidature molto diffusa all’interno del partito. Io dal 1997 ad oggi mi sono impegnato nel sistema pubblico dedicandomi soprattutto all’amministrazione – spiega il sindaco savonese – Malgrado questo oggi non posso candidarmi perché non sono in grado di ottenere le sottoscrizioni interne richieste dalle regole”.

“Peccato. Mi dispiace molto non potere partecipare alle primarie come candidato” conclude il sindaco di Savona.

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