Economia

In piazza per difendere lavoro e diritti, in 1.000 dal savonese per la manifestazione della Cgil

Sciopero Cgil 14-11-12

Savona. Almeno un migliaio i savonesi che prenderanno parte domani, sabato 25 ottobre, alla grande manifestazione nazionale di protesta indetta dalla Cgil contro il Job Acts del Governo e la riforma del mercato del lavoro. A Roma arriveranno dal savonese 15 pullman organizzati, altri in auto e treno.

Forte la presenza della delegazione savonese del sindacato, che ribadisce le ragioni della battaglia: “Né la Legge di Stabilità, né la riforma del mercato del lavoro annunciata dal Governo Renzi serviranno a risollevare le sorti economiche di questo Paese. Anzi, la Legge di Stabilità, così come concepita dovrà necessariamente drenare risorse alle già esangui casse degli enti locali. Ne è profondamente convinta la Cgil che il 25 ottobre sarà a Roma per una grande manifestazione che avrà al centro il lavoro e dove saranno presentate le rivendicazioni in tema di politica economica necessarie a contrastare la recessione”.

“Al centro della manifestazione ci sarà il lavoro, la sua qualità, la sua dignità, i suoi diritti, perché non è vero che imprenditore e lavoratore sono sullo stesso piano. Non a caso esiste un diritto del lavoro che tutela la parte più debole del rapporto di lavoro. In queste settimane il Governo si è concentrato sulla modifica dell’articolo 18 della Legge 300 indicando questo strumento del diritto come il freno che impedisce alle aziende di assumere e a quelle straniere di investire nel nostro Paese”.

“Ha parlato di demansionamento, che significa che le persone possono essere impiegate in via definitiva in funzioni inferiori alla loro qualifica, di precarietà, promettendo da un lato la riduzione delle tipologie contrattuali e dall’altro l’estensione degli ammortizzatori sociali”.

“Ha annunciato la decontribuzione per i prossimi 3 anni per le assunzioni a tempo indeterminato, provvedimento che rischia di essere l’ennesimo buco nell’acqua. In tutto questo però il Governo non è riuscito, nemmeno una volta, a far capire la relazione tra queste misure e la creazione di posti di lavoro”.

“Nel suo Piano del Lavoro la Cgil ha proposto e propone molte strade per uscire dalla crisi. Tra queste, la lotta all’evasione e la tassazione sui grandi patrimoni sono temi che non possono più essere elusi ed è da qui che si possono ottenere le risorse per abbassare le tasse sui lavoratori e sui pensionati, per estendere gli ammortizzatori sociali a tutti, per far riprendere i consumi e far tornare a girare l’economia, per rinnovare i contratti ai dipendenti pubblici fermi da 5 anni. La convinzione della Cgil è che solo attraverso uno sforzo straordinario si possa uscire da questa situazione”.

“Occorre innovare, essere competitivi sulla qualità non sulla compressione dei diritti. Creare lavoro significa difendere e qualificare l’attuale occupazione rilanciando e rinnovando profondamente la base industriale e la specializzazione produttiva del Paese. Riproporre la centralità del lavoro, investire in idee e azioni per la creazione di lavoro porta con sé una politica per la crescita economica, una maggiore equità nel prelievo fiscale e nella distribuzione del reddito, la protezione delle fasce deboli della popolazione, la diffusione omogenea dei servizi ai cittadini, l’integrazione”.

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