Cronaca

Incriminato per traffico di sostanze dopanti il vincitore della Granfondo “Sité da Prìa”: chiesti 18 anni di squalifica

Alfonso Falzarano

Pietra Ligure. Lo scorso 5 ottobre ha vinto, dominando, la quarta edizione della Granfondo “Sité da Prìa”, svoltasi come dice il nome a Pietra Ligure. Una settimana dopo nuovo trionfo alla Granfondo di Roma. Ed ora rischia 18 anni di squalifica, per un’accusa di traffico di sostanze dopanti.

Si tratta di Alfonso Falzarano, ciclista pistoiese della Velo Club Maggi 1806 che negli ultimi tempi ha raccolto grandi successi nelle competizioni amatoriali. Una delle ultime affermazioni proprio a inizio ottobre a Pietra, dove Falzarano aveva letteralmente dominato la Granfondo di ciclismo, arrivando al traguardo con un distacco abissale. A tutti quella di Falzarano era parsa una prestazione stratosferica: neanche 20 km dopo il via dato dal sindaco Dario Valeriani il ciclista aveva iniziato la propria fuga solitaria. Uno scatto deciso all’inizio della salita delle Manie, con due inseguitori che ben presto avevano gettato la spugna. Da lì era iniziata la cavalcata solitaria, guadagnando secondi ad ogni asperità, fino ad arrivare all’ultimo Gran premio della Montagna sul Melogno con oltre 4 minuti e mezzo di vantaggio.

Una prestazione eccellente alla quale era seguito, una settimana dopo, l’ennesimo trionfo. Il 12 ottobre il corridore pistoiese ha tagliato per primo il traguardo alla Gran Fondo di Roma con il tempo di 3h13’33”, bissando il successo del 2012. Ma da mesi Falzarano dominava le Granfondo di tutta Italia: a Maggio aveva vinto la GF della Vernaccia, la Prato-Abetone, la GF del Terminillo, la GF della Nocciola Alta Langa, quella delle Cinque Terre e quella di Chianciano.

Otto vittorie in pochi mesi che, però, rischiano di essere le ultime per il corridore: la procura antidoping del Coni ha chiesto per lui 18 anni di squalifica. Falzarano è infatti coinvolto nella “Operazione Amateur”, una indagine sul traffico di Epo per la quale era anche finito ai domiciliari lo scorso anno. Il suo nome compare insieme a quello di altri 17 corridori nella raffica di deferimenti arrivata dalla Procura Antidoping: una mazzata che rischia di porre fine alla carriera, seppur dilettantistica, del ciclista e che riempie di ombre anche la sua ultima affermazione, così netta e autorevole, all’ultima Granfondo pietrese.

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