Cronaca

Inchiesta “Hot Velox”, via al processo per gli altri due imputati: sentiti i primi testimoni

tribunale Savona aula

Spotorno. E’ iniziato questa mattina in tribunale il processo relativo all’inchiesta “Hot Velox” che aveva scoperto un presunto giro di mazzette legate agli appalti dei lavori di manutenzione della segnaletica stradale e il noleggio di autovelox nel comune di Spotorno. A giudizio ci sono il comandante della Municipale di Podenzana (in provincia di Massa Carrara) Claudio Ghizzoni, e l’agente della polizia municipale spotornese Gabriele Ingrassia che erano rimasti coinvolti nell’indagine insieme all’allora comandante dei vigili spotornesi Andrea Saroldi (che ha già definito la sua posizione con un patteggiamento).

A Ghizzoni, che era anche titolare della ditta spezzina Igea specializzata nel noleggio di autovelox, viene contestato il reato di corruzione per aver pagato – questa la tesi del pm – delle mazzette a Saroldi proprio per fare in modo che il Comune di Spotorno si affidasse alla sua azienda per le forniture. Diverse invece le accuse mosse a Ingrassia che deve rispondere di concorso in truffa e falso per aver accompagnato con l’auto di servizio ed in orario di lavoro il suo superiore ad “incontri privati” e per l’annullamento di una multa.

L’inchiesta aveva preso le mosse dalla denuncia presentata nel luglio 2013 da Germano Damonte, della cooperativa sociale “Arcadia”, che aveva in appalto la gestione delle spiagge libere attrezzate e la manutenzione della segnaletica stradale per il comune di Spotorno. Lui aveva accusato Saroldi di averlo costretto a pagare delle mazzette per poter continuare ad avere gli appalti comunali.

Questa mattina in aula hanno sfilato i primi testimoni, due dei poliziotti che hanno seguito le indagini e l’attuale comandante della polizia municipale di Spotorno. I primi hanno spiegato come si sono svolte le indagini facendo riferimento in particolare alle numerose intercettazioni ambientali che hanno raccolto. Mentre il nuovo comandante dei vigili spotornesi si è limitato a confermare che, effettivamente, una multa del luglio 2013 risulta essere stata cancellata attraverso il terminale da un utente identificato dal sistema come Ingrassia. In riferimento al rapporto tra l’agente imputato ed il suo ex superiore lo ha definito di “sudditanza”.

Ingrassia, difeso dall’avvocato Fausto Mazzitelli, nel corso di un interrogatorio davanti al pm aveva ribadito di essersi limitato ad eseguire le “disposizioni” del suo superiore. L’agente insomma si sarebbe limitato ad accompagnare Saroldi dove richiesto e, per quanto riguarda la multa, l’avrebbe annullata sempre su indicazione del comandante della Municipale di Spotorno. Aspetti che, con tutta probabilità, saranno approfonditi nel corso delle prossime udienze. Il processo riprenderà a febbraio.

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