Politica

Campo nomadi a Savona, Arecco: “Esistono priorità, quei 100mila euro dovevano andare alla scuola”

palazzo sisto comune

Savona. Torna alla ribalta la questione dei 100.000 euro stanziati dalla giunta comunale per il ripristino e la messa in sicurezza del campo nomadi della Fontanassa. Questa volta a sollevare l’argomento è Massimo Arecco, consigliere comunale della Lega Nord.

“La decisione era stata più volte rimandata dalla giunta, probabilmente nel timore delle polemiche che la decisione avrebbe potuto provocare – ricorda Arecco – E’ mia opinione che ogni zona degradata della città debba essere posta a norma. Ritengo altresì che non debbano esistere cittadini trattati diversamente gli uni dagli altri. Al contempo, però, mi piacerebbe che le priorità con cui vengono spesi i soldi dei savonesi fossero decise con criteri differenti rispetto a quelli fino ad oggi adottati dal sindaco Berruti e dai suoi Assessori”.

“In una fase economica come quella attuale, la scelta con cui investire le scarse risorse pubbliche disponibili è diventata vitale – continua il leghista – Personalmente, avessi potuto scegliere il modo con cui destinare 100.000 euro, avrei guardato prioritariamente al mondo della scuola pubblica materna, primaria e secondaria di primo grado”.

“Leggiamo dai giornali di genitori che, per garantire il decoro e l’igiene delle aule di scuole elementari e medie comunali frequentate dai propri figli, si impegnano con le proprie mani per ridipingere pareti e soffitti – prosegue il consigliere comunale – oppure escogitano le soluzioni più creative per acquistare di tasca propria le lavagne interattive per fare svolgere le lezioni ai propri ragazzi. 100.000 euro investiti in tali attività, da parte del Comune di Savona, avrebbero consentito di ottenere una considerevole ricaduta in termini economici e di crescita individuale dei giovani, nessuno escluso”.

“L’aspetto che maggiormente mi ferisce, della vicenda campo nomadi, però, è un altro – chiarisce Arecco – Si legge sui giornali che, solo per l’acqua potabile, vi sarebbe stato un mancato versamento da parte dei fruitori della struttura di circa 120.000 euro. Di tale incresciosa circostanza, ritengo in primo luogo responsabili quegli amministratori e quei dirigenti comunali che, ad oggi, non sono stati capaci di impedire una tale pessima gestione, provocando un danno considerevole alle casse comunali e soprattutto generando un crollo della fiducia dei savonesi onesti nei confronti di una parte della pubblica amministrazione”.

“Mi sento partecipe della delusione di tutti coloro che pagano fino all’ultimo centesimo per i servizi di cui usufruiscono e che versano regolarmente le tasse e le imposte – conclude Arecco – Mi sento solidale con tutti coloro che sognano servizi pubblici efficienti e che vorrebbero un’amministrazione comunale equa ed attenta alla gestione delle proprie risorse”.

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