Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia. La Cremonese di Gigi Simoni: da Luigi Gualco a Mattia Lombardo

Luigi Gualco

Savona. Continuiamo con questo sesto inserto il lungo excursus che ci porterà a visitare i più grandi centri di formazione siti sul territorio nazionale e nel continente europeo, proseguendo con una società della “bassa padana” che da sempre ha storicamente prodotto un gran numero di talenti per il football tricolore e lo ha fatto dando notevole importanza alla tecnica individuale nonchè all’educazione dei piccoli calciatori.

Per l’US Cremonese 1903 dopo i fasti della Serie A è iniziato un periodo di ridimensionamento che ha portato la squadra in Lega Pro. Il 4 giugno 2013 dal Bari è arrivato come allenatore l’ex genoano Vincenzo Torrente che, pur navigando sempre nelle zone alte della classifica, è stato esonerato l’11 marzo 2014 venendo rimpiazzato in panchina da Davide Dionigi che è giunto al quarto posto in campionato, valevole per l’accesso ai play-off promozione.

Nei quarti di finale i grigiorossi hanno eliminato l’AlbinoLeffe vincendo in casa 8-7 ai tiri di rigore (i tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2) ed in semifinale incontrando il Sudtirol, sono stati eliminati dalla corsa promozione i quali hanno pareggiato all’andata per 1-1 e vinto il ritorno a Bolzano per 2-1.

Giugno 2014. Dalla prima conferenza stampa del conosciutissimo Gigi Simoni nelle vesti di neo presidente in pectore, cerchiamo di capire che aria tira e soprattutto quali aspettative vi siano a riguardo del settore giovanile ; le sue parole hanno tutto il sapore della tranquillità e dell’esperienza di un uomo che ha fatto del calcio una ragione di vita. Sessanta anni vissuti tra le “prime linee” come calciatore prima ed allenatore poi, nelle retrovie di comando come Direttore Tecnico e ora, ufficialmente, per la prima volta ai vertici degli “alti comandi” come Presidente. Una carica che lo stesso Simoni dimostra di non aver ancora introiettato nella comunicazione verbale, nominando in un paio di occasioni il Cavaliere Arvedi (proprietario della Cremonese) chiamandolo ancora “il Presidente”. E’ normale, ma la tranquillità e l’esperienza di quest’uomo/simbolo, amato e stimato dai tifosi, rappresenta una garanzia, un punto fermo, una sicurezza che il popolo grigiorosso cerca affannosamente da sette anni a questa parte.Tuttavia, Simoni-Presidente si è presentato all’incontro con i giornalisti con un programma sotto forma di “decalogo” che se da un lato lascia ben sperare perché pregno di interessanti novità per il futuro, dall’altro non dirada del tutto quella cortina fumosa che è calata sull’ambiente dopo la delusione patita in Trentino.

Vediamo nel dettaglio quali sono i dieci punti del programma di Simoni verificando quali riguardino espressamente i giovani:

1) Il nuovo direttore sportivo sarà Stefano Giammaroli, ex dirigente del Gubbio, che viene annunciato formalmente come suo braccio destro per quanto riguarda la gestione prima squadra.

2) Il futuro viceallenatore della Cremonese, sarà Marko Perovic.

3) L’allenatore, archiviata definitivamente la permanenza di Dionigi, nonostante che Torrente sia formalmente ancora sotto contratto e che fosse spuntata l’ipotesi di Alberto Bollini, viceallenatore della Lazio, sarà Mario Montorfano proveniente dalla Berretti.

4) Rapporto prima squadra/settore giovanile; questo è il passaggio che ci riguarda più da vicino. Durante tutta la conferenza, Simoni rimarca più volte la sostanziale linea di “demarcazione” tra le parti che caratterizzerà la la stagione 2015, precisando: “Io mi occuperò della prima squadra, anche se certamente il settore giovanile fa parte integrante della Cremonese. Ho già consegnato una lista di 6-7 nomi che vorrei portare in rosa quest’anno.

5) Capitolo “giovani” in prima squadra. L’obiettivo della Cremonese targata Simoni, sarà quello di dare vita a un progetto di lunga durata, che si basi sia su alcuni giocatori di esperienza ma, soprattutto, su giovani provenienti dal settore giovanile e da altre squadre che lo stesso Simoni sta tenendo d’occhio. Non trapelano altre indicazioni dalle parole da Simoni, se non la volontà di pruomuovere la linea verde.

6) Il discorso sul settore giovanile. Riconfermando di aver deciso di dividere settore giovanile e prima squadra tranquillizza che si provvederà ad investire per continuare una lunga tradizione di successi.

7) Il bilancio societario.”Cercheremo di stare attenti: abbiamo un certo budget e dovremo rispettare quello che è l’impegno preso”.

8) Simoni non manca di rispondere, con tutta la classe che lo contraddistingue, alle critiche che gli sono state rivolte dall’ex ds Moreno Zocchi: “Ho alle spalle 60 anni di calcio ed è successo che mi abbiano trattato bene, benissimo e anche male. Nel caso specifico Zocchi doveva già andare via lo scorso anno, ed io invece gli ho dato la possibilità di lavorare ancora, al mio fianco. Di più non potevo fare.

9) Il rapporto con i tifosi: “Cercheremo di lavorare in maniera seria, coinvolgendo il maggior numero possibile di tifosi con i quali ho sempre avuto un buon rapporto. Abbiamo bisogno di entusiasmo, soprattutto perché avremo una squadra giovane. Speriamo di trovarlo guadagnandocelo attraverso l’impegno quotidiano. Alla domenica vorrò vedere partite nelle quali ci sia impegno e serietà, al di là del risultato. Il sostengo della gente è sempre una grande forma di aiuto per avere entusiasmo, quindi ringrazio i tifosi che nonostante un’annata negativa mi hanno dimostrato stima e affetto”.

10) La linea di demarcazione tra prima squadra e settore giovanile, viene accentuata dalla decisione di tenere gli allenamenti della prima squadra allo Zini e al campo Soldi e non più al centro Arvedi. Perchè? “Perché questo vuole essere una chiara dimostrazione della voglia di cambiamento. Allenarci al campo Soldi, è una dimostrazione della volontà di volerci riavvicinare ai tifosi”. Ora non ci resta altro che vincere!

Nell’occasione Gigi Simoni ha ufficialmente presentato anche il già citato nuovo direttore sportivo e collaboratore dell’amministrazione, Giammarioli il quale interpellato dai giornalisti ha tracciato le linee guida per la prossima stagione sportiva, così: “Sono onorato di venire a Cremona. Avevo altre possibilità ma non ho esitato ad accettare la chiamata del mio amico Gigi. Inizieremo questo nuovo progetto con tanti giovani in rosa. A questo proposito faccio i complimenti alla proprietà per gli investimenti e il lavoro fatto in questi anni nel Settore Giovanile, specie ora che iniziano a vedersi i primi frutti. Avremo una squadra di giovani con alcuni elementi esperti tra i 24 e i 28 anni. Potranno esserci anche trentenni, ma dovranno essere assolutamente integri. Ampio spazio verrà dato ad alcuni giovani della Berretti, tasto che a Simoni sta molto a cuore. La linea da seguire per la prossima stagione sportiva sarà ‘verde’ perché, come mi assicura il cavalier Arvedi in persona, nella Cremonese ci sono giovani giocatori di qualità”.

Prima di abbandonare la sala stampa dello “Zini”, Gigi Simoni si è dimostrato più che disponibile rispondendo anche ad alcune nostre domande di interesse tipicamente “ligure-centrico”.

Presidente Simoni, cosa ci dice su Mattia Lombardo?
Aver voluto portare Mattia dalla Primavera della Sampdoria alla Cremonese (prestito secco per un anno) confesso che è stato un mio pallino, anche se sono certo che questa operazione ha fatto senz’altro piacere anche ai nostri sostenitori visto che si tratta del figlio di Attilio (recente viceallenatore dello Schalke 04), un grande ex (come Gianluca Vialli), colonna grigiorossa dal 1985 al 1989 (147 presenze e 17 reti): un nome che si aggiunge a quello di altri uomini già ingaggiati per stare sul ponte di comando e che hanno scritto la storia della società. L’ idea è quella di puntare sui giovani, valorizzando e lanciando quelli del vivaio oppure prendendo da altre società i più promettenti.

Ci può fare una scheda tecnica del promettente doriano?
Calcisticamente è cresciuto nelle giovanili della Samp dove ha fatto tutta la trafila in blucerchiato, sino all’esordito anche in serie A avvenuto nel rovescio contro l’Inter (0 a 4) il 13 aprile 2014, quando al minuto 84 ha rilevato Angelo Palombo. Di ruolo entrocampista-mediano, è un buon talento di diciannove anni (95), con tanta voglia di sudare e di migliorare, al punto che potrebbe diventare un pilastro della squadra, magari ricalcando le orme di papà, che aveva coperto il percorso inverso rispetto al figlio: nel 1989, era stato infatti ceduto alla Samp e lì aveva giocato fino al 1995, vincendo lo scudetto 1991.

Su quali altri giovani promettenti pensa di poter puntare?
Nella rosa della Cremonese ci sono altri 25 ragazzi che da una settimana corrono e faticano sul prato del centro sportivo Arvedi. Come anticipato il telaio della squadra sarà costruito anche attraverso l’inserimento di giovani promettenti: il portiere Venturi, 22 anni; i difensori Palomeque (94) e Zieleniecki (95); il centrocampista Moroni (20); l’attaccante bulgaro Kirilov (22). Dopodiché lo spirito della “Cremo” sarà pronto a risvegliarsi

Che ricordi le sono rimasti dell’alassino Luigi Gualco, vecchia gloria della Cremonese che fu?

Come è possibile che mi possa dimenticare di Luigi e della sua pettinatura particolarmente “scomposta”. Gualco ha iniziato la sua carriera nella Sanremese prima di approdare alla Cremonese nella stagione 1985-86 in una squadra appena retrocessa in Serie B, in cui restò fino al 1996 prima di lasciare per una breve esperienza al Losanna (1 anno).

L’anno successivo tornò a Cremona per chiudere la carriera in maglia grigiorossa. Con il mio arrivo nell’estate 1992, la Cremonese visse gli anni più gloriosi della propria storia (ed il fortissimo difensore centrale Gualco ne fu uno degli splendidi protagonisti): promozione in Serie A (1992/93) con l’allora record di vittorie consecutive iniziali per una squadra professionistica italiana (8); tre stagioni consecutive in Serie A con un decimo posto in classifica come miglior piazzamento (1993/94); la conquista, il 27 marzo 1993, del Trofeo Anglo-Italiano, con una spettacolare vittoria sul Derby County per 3-1 in finale nel leggendario stadio londinese (nel momento del successo a Wembley era la seconda squadra italiana di club ad espugnare il tempio del calcio mondiale nella storia del calcio, dopo il Milannella finale di Coppa dei Campioni del maggio 1963).

Nella sua lunga militanza in grigiorosso brillò per essere un difensore sempre molto preciso nelle chiusure e pericoloso nelle incursioni offensive meritandosi l’apprezzamento di mister Mondonico, di Bruno Mazzia e degli altri allenatori, me compreso. Questo aitante ragazzo atletico e coraggioso si guadagnò la simpatia del pubblico, anche per quella capigliatura afro un po’ sbarazzina che tanto andava di moda in quegli annni divenendo una bandiera della Cremonese dove giocò per ben 12 stagioni. Tra i suoi momenti individuali memorabili il suo gol nel pareggio con la Juventus nel 1989-90 (Burnich in panchina), la rete decisiva nella vittoria storica con il Milan di Capello nel 1994 e tanto tanto cuore grigiorosso sino all’addio con all’attivo 365 presenze e 30 gol con la maglia della Cremo.

La società perdette quota poi nel corso degli anni fino a sprofondare in C2, in concomitanza con la fine dell’era Luzzara. Fu in quel frangente che Gualco partecipò al rilancio del calcio cremonese, assumendo la presidenza nel marzo 2002 con Graziano Triboldi patron. In due stagioni la squadra effettuò un doppio salto fino alla Serie B, salvo poi scivolare immediatamente in Prima Divisione. Gualco lasciò la presidenza nel 2007, bersagliato da alcuni tifosi che non ne condividevano l’operato e pressato da una piazza che una fame atavica e spietata di grandi palcoscenici. Gli subentrò il cavalier Arvedi ed il resto è storia contemporanea, come sapete: ma le strade di Gualco e Cremonese credo che non potranno mai dividersi definitivamente.

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