Andora. Non è la prima volta che, suo malgrado, si ritrova a giudizio in tribunale a Savona, ma anche stavolta Nicoletta Oreggia, responsabile dell’area tecnica del Comune di Andora è stata assolta da ogni accusa. Alla Oreggia veniva contestato di aver rilasciato, in contrasto con le norme urbanistiche in vigore, un permesso a costruire per un complesso denominato “Residenza D’Amare”. Insieme a lei erano finiti a processo anche il progettista dell’opera, Paolo Morelli (consigliere comunale di minoranza) e il titolare di un’impresa edile, Stiwan Najdenow.
Per tutti gli imputati, che erano difesi dagli avvocati Mauro Vallerga e Giorgio Zunino, è arrivata un’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”. I fatto contestati risalivano al 2010 quando era stato sequestrato per presunti abusi edilizi il complesso Residenza d’amare: cinque appartamenti in costruzione dietro l’ex hotel Ariston, a due passi dal mare.
Originariamente secondo l’imputazione, l’edificio era stato spostato dai privati di sette metri rispetto al progetto e nel computo della superficie coperta erano stati conteggiati anche precedenti manufatti abusivi, aumentando illecitamente l’area insediativa. L’accusa di abuso edilizio era poi caduta e il processo quindi si era concentrato sul rispetto o meno delle norme urbanistiche vigenti per quella tipologia di area.