Albenga, chiusa la campagna di crowdfunding per il film su Tomaso Bruno: “Raccolto più del necessario”

Albenga. Il 27 agosto scorso, le case di produzione Ouvert (Torino) e Articolture (Bologna) hanno lanciato una campagna di crowdfunding a sostegno della loro ultima co-produzione: un film sulla storia di Tomaso Bruno, il giovane albenganese detenuto, insieme a Elisabetta Boncompagni, da oltre quattro anni nel carcere di Varanasi (India) con l’accusa di omicidio del loro allora compagno di viaggio, Francesco Montis.

“Grazie alla solidarietà e alla forza della comunità che negli ultimi quattro anni si è stretta attorno alla tragica vicenda dei due ragazzi, il “goal” della campagna è stato raggiunto – annunciano i promotori – addirittura con giorni di anticipo rispetto alla data di chiusura, inizialmente il 30 settembre 2014”.

Il budget era destinato alla copertura dei costi della missione della troupe e del regista, in occasione della presunta sentenza definitiva dalla Corte Suprema di Nuova Delhi sul caso Bruno, in programma il 16 settembre dopo anni di rimandi. La troupe è quindi effettivamente riuscita a tornare in India, al fianco di Marina ed Euro Bruno, i genitori che dal 2010 lottano per la sua scarcerazione, filmare i giorni di attesa della discussione del caso e incontrare Tomaso. Purtroppo però, anche questa volta il caso non è stato discusso: il giorno tanto atteso gli avvocati della difesa non si sono presentati in aula e il dibattimento è stato nuovamente rimandato.

“Imprevisti che accadono, in India – riporta Stefano Perlo, di Ouvert – ormai sappiamo che lì può succedere di tutto. Solo che questa volta eravamo veramente vicini all’obiettivo, sia del film – di poter filmare la sentenza definitiva – sia il nostro e più importante: di riportare Tomaso a casa”.

L’ennesimo rinvio della sentenza ha comportato il forzato rientro in Italia della troupe, la necessità di ri-programmare una nuova trasferta, quando ci sarà una nuova data per la discussione del caso (a partire da fine ottobre) e quindi la scelta, da parte della produzione, di prolungare la scadenza della campagna di crowdfunding: “Abbiamo deciso di allungarla di due settimane, il tempo di capire quando effettivamente sarebbe stata riprogrammata l’udienza – aggiunge Ivan Olgiati di Articolture – Questo ci ha permesso di continuare a raccogliere le donazioni fino a ieri, 15 ottobre, e di raggiungere il 120% del nostro obiettivo, 12.860 euro totali. Ovviamente il surplus raccolto andrà a copertura della prossima spedizione”.

Un successo quindi, di cui lo staff riesce a gioire solo a metà: “Il nostro vero obiettivo era tornare a casa con Tommi – conclude Olgiati – Non possiamo tuttavia non ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito ed essere felici per la dimostrazione di affetto delle persone nei confronti di Tomaso e di questo film, che in fondo è il simbolo di una battaglia che da anni stiamo combattendo tutti insieme”.

Ora che la campagna sulla piattaforma internazionale Indiegogo è chiusa, è possibile continuare a contribuire e rimanere aggiornati sul film e sul caso di Tomaso ed Elisabetta attraverso il sito www.piuliberodiprima.it e sul gruppo Facebook “Tomaso Libero”.

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