Politica

Raccolta dei funghi, critiche e apprezzamenti dai sindaci della Val Bormida sulla nuova legge regionale

funghi

Calizzano. “Abbiamo alcune perplessità circa la portata e lo scopo di alcune norme contenute nella nuova legge regionale che disciplina la raccolta e commercializzazione dei funghi”. Si è espresso così il sindaco di Calizzano Pierangelo Olivieri al termine del tavolo di discussione di giovedì sera al quale hanno partecipato gli amministratori locali di Bardineto, Bormida, Carcare, Murialdo e Osiglia, i consorzi di Bardineto e Murialdo, i promotori della ricostituzione di quello di Bormida, guardie volontarie e rappresentanti delle attività del settore Barberis, Perrone e Tabò.

Durante la riunione è stato esaminato il testo normativo emanato dalla Regione Liguria. Olivieri ha inviato a nome dei presenti le osservazioni all’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo.

Le critiche riguardano in particolare l’articolo 5 sulle deroghe ai limiti quantitativi della raccolta. “La legge precedente era più corretta e migliore perché includeva nei beneficiari anche i soci del consorzio e i residenti – scrive Olivieri – e tutelava la comunità e la proprietà, che del prodotto fungo ha da sempre fatto parte della propria cultura anche quale risorsa economica diretta o indiretta”.

La nuova normativa introduce poi il dovere “per i consorzi di prevedere almeno due giorni di chiusura settimanale”. “Non si comprendono – si sottolinea nel documento – la procedura e le modalità di attuazione, ossia se questi giorni debbano essere fissi per la stagione e come e se i consorzi debbano coordinarsi tra loro. Non risultano sanzioni per la violazione. In riferimento alla necessità e possibilità di tutela e “riposo” del bosco sussisteva già la previsione di chiusura, confermata con ordinanza sindacale concordata con consorzi e Corpo Forestale”.

I partecipanti al tavolo esprimono, tuttavia, apprezzamenti all’inserimento nella nuova legge del problema del cinipide del castagno, della pulizia dei sentieri e della parificazione dei micologi “privati” a quelli Asl.

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