Albenga. “Scusate, ma nella passerella, durata 7 ore, della Ministro Roberta Pinotti in India per verificare le condizioni di salute di uno dei due marò, Massimiliano Latorre, c’è stato posto e tempo anche per una visita al carcere di Varanasi, dove sono detenuti l’ingauno Tomaso Bruno insieme all’amica Elisabetta Boncompagni?”. E’ la provocatoria domanda lanciata per mezzo dei social network da Eraldo Ciangherotti, ex assessore ingauno e attuale consigliere di minoranza.
Sotto accusa questa volta il ministro ligure Roberta Pinotti, “rea” di essersi occupata nel corso della sua visita in India della sorte dei due marò trascurando quella dei due giovani di Albenga detenuti a Varanasi con l’accusa di omicidio. Ciangherotti dice di voler “capire meglio come funziona la diplomazia italiana. Perchè, se come appare evidente la giustizia indiana fa acqua da tutte le parti (peggio di quella italiana), forse una visita del ministro Pinotti ai due giovani italiani avrebbe convinto anche noi albenganesi che il Governo italiano non si è dimenticato di due altri giovani italiani in attesa del pronunciamento dalla Suprema Corte Indiana sul ricorso in appello presentato dai difensori”.
La ragione, per il forzista, è tanto semplice quanto crudele: “I Marò vanno di moda per una candidatura al Quirinale. Tommaso ed Elisabetta, probabilmente, no”.