La Movida rialza la testa, Fasciolo rivela: “Stiamo lavorando per riaprire lo Sporting Club” fotogallery

Finale L. In una movida savonese che anno dopo anno perde i pezzi nelle varie località savonesi, ecco arrivare una bella sorpresa: lo storico Sporting Club potrebbe riaprire per la prossima stagione estiva. Fabrizio Fasciolo, proprietario del locale in località San Bernardino a IVG.it vuota il sacco e annuncia: “Stiamo lavorando per ridare vita al locale. E’ un dispiacere enorme vedere la struttura in questo stato…”.

Lo Sporting è ormai chiuso da cinque anni, l’ultima stagione nel 2009. La struttura è in disuso e abbandonata, con i soci che continuano a pagare ogni anno circa 50 mila euro tra tasse e spese ordinarie. Anni di degrado, persino atti vandalici all’interno dell’ex discoteca all’aperto.

Ma ora, almeno una parte del locale, si potrebbe riaprire, considerato che una messa in sicurezza complessiva sarebbe una strada complessa e troppo onerosa. L’idea è quella del “silent night”, ovvero della discoteca con la musica direttamente nelle cuffie dei clienti proprio per evitare l’annosa questione dei decibel, utilizzando la parte superiore della discoteca, ma riaprendo anche la piscina per dare nuovamente il profumo delle storiche estati dello Sporting.

Con il Comune di Finale si sta dialogando, ma è lo stesso Fasciolo a svelare i retroscena di questi difficili anni di chiusura, con una risposta dall’amministrazione comunale attesa dal 2007 e non ancora arrivata: “E’ una ferita aperta ed il locale è stato chiuso per una sentenza opinabile. Dopo che erano state fatte diverse iniziative contro lo Sporting per il rumore era arrivato un controllo Arpal proprio per il rilevamento dei decibel. Ne era nato un procedimento in Tribunale, con la nomina di un perito di Torino per le misurazioni che ci aveva consentito di riaprire dopo due settimane di stop. La riapertura avviene in una sera dove piovigginava e nella quale era stato relazionato che non c’era neppure un dj, cosa impossibile per una discoteca. Inoltre, il Tribunale di Albenga aveva nominato un perito che non aveva l’abilitazione regionale per le misurazioni acustiche. Insomma, un iter confuso…E nel frattempo veniva notificato il verbale dell’Arpal, al quale noi ci siamo appellati presso il Comune di Finale, ma ancora senza risposta” racconta Fasciolo.

“Quindi arriva la chiusura: solo dopo i nostri ricorsi, con le modifiche degli impianti, ci era arrivata una nuova autorizzazione a riaprire a seguito di otto diverse misurazioni in notturna. Avevamo presentato anche le documentazioni edilizie, ma erano state rigettate e per questo c’eravamo arresi. E siamo nel 2009. Lo Sporting Club, quindi, non è stato chiuso per debiti o mancanza di clientela, è necessario mettere fine a certi commenti o dicerie, così come l’assurdità di procedere con speculazioni immobiliari. L’obiettivo è ridare vita al locale” aggiunge.

“Lo Sporting Club era sinonimo di turismo e la sua chiusura ha provocato anche il crollo del valore immobiliare di San Bernardino, che non ha più un centro di aggregazione e di richiamo come l’ex discoteca con piscina e campi da tennis” conclude Fasciolo.

Ora, per gli amanti della movida la speranza di vedere riaperto uno dei locali storici del nostro territorio, anche per perchè la formula del silent night e l’utilizzo di una porzione della struttura potrebbe sanare le questioni acustiche ed edilizie, ridando vita alle serate estive.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.