Cronaca

La movida che non c’è più: a Loano era “Ai Pozzi”, tra star nazionali e Mega Disco Area. Poi l’illusione del Bfly fotogallery

Loano. Prosegue il viaggio di IVG.it sulle tracce di quella che è stata la movida nella provincia di Savona. La tappa di oggi accende i riflettori su Loano, città che più di tutte è in grado di rappresentare come la provincia di Savona sia passata dalla seconda piazza in Italia per locali notturni alla cinquantesima, come spiegato dal presidente del SILB savonese Fabrizio Fasciolo.

Loano, per il popolo della notte, voleva dire “Ai Pozzi”, discoteca ubicata strategicamente lontano dal centro abitato e dotata di spazi e servizi che la rendevano unica nel panorama non solo savonese, ma di tutta Italia. I Pozzi non erano “solo” una discoteca, erano un vero e proprio villaggio del divertimento notturno a 360°: tre palchi, due piscine, ristorante e pizzeria oltre che un vero e proprio anfiteatro per spettacoli di cabaret, teatro e concerti. Aveva una capienza di oltre 5.000 persone.

Per capire cosa erano I Pozzi basti pensare che a partire dagli anni sessanta a Loano si sono esibiti Gianni Morandi, Aznavour, Antonello Venditti e Barry White; in tempi più recenti, a metà anni novanta una giovanissima Laura Pausini si esibì davanti a poco più di 200 spettatori, così come Marco Masini agli esordi della sua carriera. Senza dimenticare Tiziano Ferro, che con il suo Rosso Relativo Tour arrivò a Loano nell’estate del 2002, l’ultima della discoteca. Pensare di organizzare un concerto di Tiziano Ferro o di Laura Pausini in Riviera oggi è praticamente impossibile, visto che nei loro tour riempiono a ripetizione San Siro e l’Olimpico di Roma.

I giovani ed i meno giovani arrivavano a Loano a migliaia per trascorrere la notte ai Pozzi, che a luglio e agosto erano aperti sette giorni su sette e proponevano ogni tipo di tipologia musicale, dal latino alla disco-music: protagonisti in consolle i principali speaker di Radio Deejay, come Albertino, Linus, Molella e Paoletta, che non frequentavano esclusivamente la riviera adriatica come avviene oggi ma erano autentici “resident” per tutta la stagione a Loano.

A metà anni ’90 iniziarono però i problemi con i residenti delle case che negli anni erano spuntate intorno alla discoteca, disturbati dalla musica. Furono organizzate raccolte di firme e petizioni per mettere il silenziatore alle casse. Nel ’97, in un disperato tentativo di replica, ci fu anche una serrata da parte di molti altri locali della provincia di Savona, che al grido di “Meglio chiudere una sera che per sempre” e di “Chiudere oggi per non dover licenziare domani” nella notte di Ferragosto rimasero chiusi sino a mezzanotte.

A difesa del locale si schierò anche l’amministrazione comunale, ma le normative misero sempre più in difficoltà i gestori che a metà dello scorso decennio alzarono bandiera bianca. Per quasi dieci anni, transitando in zona, si è potuto vedere il vecchio cartellone “Mega disco Area” dietro al quale i resti della gloriosa discoteca sono rimasti sino al 2012, anno in cui è partita l’operazione che ha portato oggi alla presenza del villaggio turistico “Ai Pozzi”. Al posto della discoteca infatti ora sorge un hotel a quattro stelle con piscina, campi da tennis e spa: e l’unica musica che risuona è quella dell’animazione dell’albergo.

Casse staccate e strobo spente in questi anni anche al Fermento, prima discoteca poi Lap Dance, e all’Arcadia; sopravvivono invece i dancing come gli storici Saitta e Manhattan Inn.

Per un po’, Loano ha sperato di tornare ad essere la regina della movida savonese, grazie al complesso del Bfly all’interno della Marina: ma la discoteca estiva sulla spiaggia, e quella invernale proprio al centro della struttura sono durate meno di tre stagioni. Ora al posto del locale invernale sta sorgendo una grande Spa che andrà ad arricchire i servizi del porto e sarà aperta anche a turisti e residenti, mentre l’ex BflyBeach, ora Marina Beach, dopo la silent night della scorsa settimana ha allo studio alcune serate per la stagione 2015.

leggi anche
movida pietra concerti
La Movida che non c’è più: nel 1986 a Pietra Ramazzotti, Depeche Mode, Joe Cocker e Venditti, nel 2014 Noemi

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.