Emergenze sanitarie, Comitato Valbormida: “Non bisogna tenere conto dei confini regionali per salvare i pazienti”

corteo ospedale cairo

Cairo Montenotte. “In caso di emergenza i pazienti devono essere trasportati, a parità di prestazioni offerte, nell’ospedale più facilmente raggiungibile, senza tenere conto della presenza di un confine regionale”. La proposta arriva dal Comitato Sanitario Locale Valbormida per favorire gli interventi di emergenza sanitaria nei territori montano-collinari localizzati in prossimità dei confini regionali.

La proposta sarà consegnata al sindaco di Millesimo Pietro Pizzorno, ai consiglieri regionali Maurizio Torterolo e Marco Melgrati e al deputato ligure Matteo Mantero in occasione dell’incontro pubblico del 13 settembre alla Festa dell’Unità di Pallare.

“Nelle aree montano-collinari gli interventi sanitari in caso di emergenza sono ostacolati dalla morfologia del territorio e dalla viabilità non ottimale, con conseguente allungamento dei tempi di accesso ai DEA di primo livello – spiega il comitato – In molti casi le aree si trovano ai margini dei confini regionali, in posizione delocalizzata rispetto ai principali centri urbani”.

“I recenti interventi di ristrutturazione della rete ospedaliera italiana hanno penalizzato gli ospedali periferici con riduzione delle prestazioni sanitarie offerte e trasformando il Pronto Soccorso in un punto di Primo Intervento”, affermano ancora i membri del comitato.

“I tempi di percorrenza verso strutture sanitarie attrezzate situate oltre il confine regionale sono più brevi rispetto ad analoghi ospedali ubicati nella regione dove si trova il paziente – dichiara il comitato – e in caso di emergenza arrivare ad una struttura attrezzata con qualche minuto di anticipo può permettere interventi sanitari più efficaci”.

“I cittadini residenti nelle aree montano-collinari si trovano quindi in una situazione di svantaggio per quanto riguarda la facilità di accesso a strutture sanitarie attrezzate”, concludono i rappresentanti del gruppo.

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