Alassio, restyling passeggiata Ciccione. Nattero: “Le nuove piante sono già seccate”

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Alassio. “A luglio il Comune ha acquistato piante per una spesa complessiva di 4mila euro per provvedere alla sistemazione della passeggiata Ciccone ma a distanza di meno di due mesi molte delle piante messe a dimora sono seccate”. È questa una delle critiche mosse da Progetto Alassio, che ha depositato una mozione per il prossimo Consiglio comunale per affrontare e dare soluzione ai problemi di passeggiata Ciccione.

“Il motivo – spiega il consigliere comunale Giacomo Nattero – è da ricercare nel fatto che pur essendo dette piante robustissime hanno risentito di alcuni fatti importanti: la mancata preparazione del terreno, il periodo di messa a dimora (sono da evitarsi i trapianti nei mesi caldi), l’errata irrigazione delle aiuole”

“È ormai da parecchio tempo che si parla della grave situazione in cui versa la passeggiata – spiega Nattero – Pur esprimendo apprezzamento per la buona volontà dimostrata dall’amministrazione nel tentare di risolvere una situazione che da anni affligge la nostra passeggiata a mare, non è, però, possibile sottacere il totale pressapochismo che ha caratterizzato le scelte”.

“Nessuna programmazione, nessuna competenza, nessun rispetto per le piante, nessuna considerazione per i soldi dei cittadini che, tra l’acquisto delle piante, la spesa per l’opera dei dipendenti della Cooperativa ‘La Luce’ e, a breve, la spesa per rimpiazzare le piante seccate, si vedranno con una passeggiata a mare conciata come prima dell’intervento ma con circa 20mila euro in meno in cassa”, critica Nattero.

Progetto Alassio chiede infine all’amministrazione comunale “che intervenga tempestivamente per preservare le piante sopravvissute, si verifichino eventuali responsabilità della cooperativa nel lavoro eseguito, se del caso, con richiesta danni, si provveda a dissodare, concimare e rastrellare tutte le aiuole e si dotino le aiuole di Passeggiata Ciccione di un impianto adeguato al tipo di piante messe a dimora e rispettoso delle strutture balneari sottostanti”.

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