Economia

Agroalimentare ligure, Flai Cgil: “Investire su qualità e buona occupazione”

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Liguria. “La Regione insieme alle Camere di Commercio e Liguria International sta lavorando ad un progetto che prevede di concentrare le iniziative liguri nel settore agroalimentare negli spazi del Padiglione Italia di Expo 2015”. Lo ha annunciato Laura Tosetti, della Flai Cgil, in occasione di un convegno sul tema.

“Si tratta di una grande opportunità – prosegue Tosetti – Qualità significa competitività sui mercati attraverso aumento della produzione e della buona occupazione”.

Nel 2013 in Liguria il 46% delle ditte erano individuali, il 49% società di persone e il 5% società di capitale. Tra le tipologie aziendali artigiane alimentari maggiormente rappresentate si trovano quelle operanti nei settori della produzione di prodotti da forno e farinacei, nel 2013 erano 1225 in Liguria di cui 276 a Savona.

A parte alcuni prodotti da orto tipici la Liguria si caratterizza, pur nella modestia del numero di bottiglie (4 milioni e mezzo), anche per la produzione di qualità vinicola. Gli ettari destinati alla coltivazione della vite sono 1548 di cui 848 vitati DOC e DOCG. Dolenti noti arrivano dall’occupazione: le ore autorizzate di cassa integrazione sono passate dalle 13mila 424 del 2005 alle 285mila 769 del 2013.

“Nonostante il settore sia composto da piccole e piccolissime aziende la Liguria vanta prodotti di alta qualità con vere e proprie eccellenze, come nel caso dei prodotti agroalimentari di qualità per i quali abbiamo riconoscimenti”, spiega Tosetti.

In questo contesto si collocano le proposte della Cgil agli amministratori locali e ai rappresentanti delle imprese. Per Tosetti “sono necessari patti di filiera per creare maggiore collegamento tra produzione, trasformazione e commercializzazione senza però rinunciare alle specificità di produzione, cultura e gusto.

“Le aziende – dichiara Tosetti – affrontano la crisi contenendo i costi dell’occupazione, non rendendosi conto che, passato questo momento, solo le aziende che hanno innovato saranno in grado di competere, le altre rischieranno la marginalizzazione”. Per Flai Cgil le imprese devono investire non solo sull’ottimizzazione degli impianti e l’innovazione del prodotto ma sull’occupazione: “Politiche contrattuali significano lavoro legale, sicuro e dignitoso, qualità e quindi sviluppo e competitività”, conclude la sindacalista.

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