Economia

Settembre di fuoco per l’industria metalmeccanica savonese: sul tavolo Piaggio, Bombardier, Cabur e Continental

Andrea Pasa

Bombardier, Piaggio, Cabur, Continental. Ecco i 4 fronti su cui si deciderà, nel prossimo mese, gran parte del futuro della nostra provincia nel settore metalmeccanico: quattro aziende, per motivi diversi, al centro di cambiamenti importanti e più o meno discussi.

Sarà un settembre di fuoco, quello che impegnerà sindacati, istituzioni e i vertici delle aziende citate. Un mese “che definire cruciale è poco”, lo definisce Andrea Pasa, segretario di Fiom Cgil, fatto di incontri, piani industriali, trasferimenti, commesse. E un futuro, in questo momento nebuloso, che dovrà per forza prendere forma entro il 30 settembre.

Primo nodo da sciogliere è quello che riguarda Piaggio. “A inizio agosto ci siamo lasciati con l’impegno di tutti di calendarizzare un incontro entro primi 10 di settembre – spiega Pasa – a questo punto è assolutamente necessario per far luce sulla questione Laer, l’ultimo dubbio ancora irrisolto di una trattativa lunga 7 mesi. Il 9 settembre più di 400 lavoratori saranno attivi nel nuovo sito di Villanova, con quasi altrettanti che rimarranno a Finale: attendiamo un incontro su tempi, modi e perché di questa operazione, che non ci ha ancora convinto”.

Settimane critiche anche per Bombardier, i cui delegati sindacali si sono visti proprio questa mattina per fare il punto della situazione. “Grazie all’ulteriore commessa delle Traxx presa qualche settimana fa, dormiremo sonni tranquilli fino a metà 2015 – annuncia Pasa – ma la preoccupazione da lì in avanti è fortissima, e per il 2016 non vediamo al momento sviluppi. All’inizio della prossima settimana solleciteremo la Regione Liguria affinché fissi un incontro tra sindacati, vertici aziendali e istituzioni per fare il punto”.

Il cardine della discussione, qui, è quello dei nuovi investimenti su Vado. Finmeccanica ha messo in vendita AnsaldoBreda, e tra i possibili acquirenti ci sarebbe proprio Bombardier insieme ad Hitachi. “Il 29 agosto termina possibilità di presentare offerte a Finmeccanica, credo sia arrivato il momento che l’azienda ci dica quale offerta ha fatto o farà per AnsaldoBreda – precisa il segretario della Fiom – Noi non siamo contrari all’acquisizione, anzi la vediamo come un’opportunità: è importante però mettere in chiaro che, se dovesse davvero accadere, lo stabilimento di Vado continui ad essere quello dove si produce e progetta. Non potremmo mai accettare lo ‘spezzatino’: chiederemo alle istituzioni di essere protezioniste”.

Altro fronte caldo è quello della Cabur di Altare, su cui pendono come una spada di Damocle i 33 esuberi quantificati dall’azienda. “Ci incontreremo con i vertici il 2 settembre – annuncia Pasa – dovremo riuscire a concordare una strada che non è quella dei 33 licenziamenti, ma quella di un ulteriore anno di cassa integrazione straordinaria per avere il tempo di verificare l’andamento del mercato”. Anche se il problema vero è più a lungo termine: “L’azienda ci ha spiegato a fine luglio di aver preso in considerazione l’investimento per la nuova linea di morsetti, come concordato, ma lo ha bocciato: a questo punto temiamo che non si riesca a mettere in campo un investimento che permetta di uscire definitivamente dalla crisi”.

Per un’azienda valbormidese in difficoltà, eccone invece una per la quale si prospettano all’orizzonte opportunità di crescita: si tratta della Continental Brakes Italy di Cairo Montenotte, che produce freni a tamburo per le case automobilistiche. “In ballo c’è una commessa da parte di Volkswagen che permetterebbe di ragionare su ampliamento del sito e del numero di lavoratori – rivela Pasa – Continental però si era impegnata a dirci qualcosa entro il mese di luglio… faremo un sollecito attraverso le istituzioni. Noi abbiamo già dato il nostro assenso a discutere su diverse forme di flessibilitàà, ma ci saremmo aspettati di sapere qualcosa, almeno se la commessa è stata presa o no”.

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