Savona. Non c’è pace per l’Aurelia Bis. Dopo le proteste di questa estate sui danni che il cantiere starebbe causando agli edifici di via Scotto, ora l’opera che dovrebbe rivoluzionare la viabilità da Albissola a Savona finisce nel mirino del Comitato Villapiana, che il 21 agosto ha presentato un esposto in procura, per chiedere se “ci siano state omissioni ed abusi compiuti dai vari attori partecipanti alla redazione dei progetti e alla loro approvazione, atti questi che possono integrare ipotesi di reato”.
Secondo il testo depositato in tribunale ci sarebbero alcune variazioni rispetto al progetto originale per le quali mancherebbero le autorizzazioni necessarie. Tre, nello specifico, le contestazioni contenute nell’esposto: la mancanza della valutazione di impatto ambientale per i lavori sul rio Basci ad Albissola, la stessa documentazione per le modifiche decise nella zona di Miramare e la mancata approvazione del Cipe sull’utilizzo di più del 50% del ribasso d’asta.
Nella zona del rio Basci sotto accusa c’è la decisione di realizzare quel tratto di strada passando in superficie e coprendo il corso d’acqua. Secondo il portavoce del Comitato, Pino Procopio, in origine avrebbe dovuto essere l’opposto: “Il progetto prevedeva il passaggio totalmente sotterraneo della strada, e la valletta sarebbe dovuta rimanere intatta. Ora invece è chiaro dalle immagini che tipo di lavorazione c’è voluta per passare in superficie con la strada. Il rio poi verrà ‘tombato’, e probabilmente modificato nel suo livello. Prima bisognava passare sotto, adesso è tutto sventrato: una valutazione di impatto ambientale era necessaria, poi si poteva anche approvare la variante ma la valutazione andava fatta”.
Discorso simile all’estremo opposto della galleria, in zona Miramare. “Il progetto definitivo prevedeva che la strada passasse sul vecchio sedime della ferrovia – spiega l’autore dell’esposto – adesso invece dovrà scendere di ulteriori 16 metri. Non so il perché, è probabile che abbiano deciso di abbassare le livellate per passare meglio sotto l’edificio dell’ex Aias e le case di via Scotto, in maniera da creare meno problemi ai fabbricati”.
Anche in questo caso una soluzione diversa da quanto deciso in origine, il cui impatto, sostiene Procopio, andava valutato. “Tutta l’acqua che pioverà in questa zona potrebbe andare ad allagare la galleria San Paolo. E’ da più di un anno che chiedo ‘disperatamente’ di avere i calcoli che riguardano le pompe e il canale di cesura: l’Anas ha ritenuto valida la mia domanda e l’ha girata ai progettisti dell’impresa costruttrice, ma non abbiamo ancora ricevuto una risposta valida”.
Al terzo punto del ricorso ci sono i quattrini. “Il codice degli appalti pubblici prevede che non possa essere impegnato più del 50% del ribasso d’asta senza una preventiva approvazione da parte del Cipe. Una approvazione che non mi risulta esserci”. Mancanze che potrebbero sembrare di poco conto ai non addetti ai lavori, ma che, avverte Procopio, possono invece sconfinare nel penale: “Sono cose importantissime, c’è perlomeno una omissione di atti d’ufficio”.
La colpa, però, secondo Procopio, non è dell’Anas. “Ha fatto tutto perfettamente – spiega – ha scritto delle relazioni sulle varianti fatte e ha informato, come prevede il codice degli appalti pubblici, una serie di enti, ministeri, regione e comuni. Sono loro che che sulla base di queste relazioni avrebbero dovuto provvedere perlomeno a valutare tutte le varianti che Anas ha immesso: non mi risulta invece che ci sia stata alcuna valutazione”.
L’obiettivo, puntualizza però il portavoce del Comitato, non è far chiudere il cantiere. “Al contrario, ormai deve andare avanti il più velocemente possibile. Vogliamo la certezza che proceda con tutti gli standard di sicurezza”. Oramai rio Basci, avverte Procopio, “è quello che è”, mentre per Miramare l’obiettivo è minimizzare il disagio per gli abitanti rendendo il tratto sotterraneo. “La nostra richiesta è di passare con una galleria artificiale eliminando le due rampe dello svincolo. Che tra l’altro, secondo alcune valutazioni di carattere trasportistico sui flussi di traffico, potrà portare 26 macchine all’ora tra andata e ritorno. E’ assolutamente inutile”.