Cronaca

Patteggiò 16 mesi per i maltrattamenti a Vada Sabatia, ammesso a corso della Regione per educatori

vada sabatia

Savona. Lo scorso luglio ha patteggiato sedici mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, per la vicenda dei maltrattamenti sui pazienti disabili alla Rsa Vada Sabatia. Negli stessi giorni ha partecipato al test scritto per l’ammissione ad un corso, finanziato dalla Regione Liguria, per diventare “tecnico animatore socio-educativo” (TASE).

E’ un ritorno alla normalità che sembra stridere con la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto quello di uno degli operatori del Nucleo 3D della struttura di Vado Ligure, finito in manette nell’ambito dell’indagine delle Fiamme Gialle savonesi. Dopo essere stato al centro di un’inchiesta per maltrattamenti sui pazienti potrebbe quindi tornare a lavorare nello stesso ambito, per di più “forte” di una nuova qualifica che lo abilita ad operare nelle strutture sociali, sociosanitarie e sanitarie.

Una situazione che, sebbene il conto con la giustizia sia ormai chiuso, ha creato qualche perplessità nell’ambiente e qualche lamentela tra chi si è visto invece escluso da quella graduatoria. Come si legge nelle liste pubblicate da “Isforcoop”, l’agenzia di formazione alla quale la Regione ha affidato la gestione del corso, l’ex indagato ha superato il test scritto ed è tra gli 800 ammessi al percorso formativo. Se parteciperà al corso otterrà quindi la qualifica professionale di tecnico animatore socio-educativo.

Resta il fatto che il procedimento giudiziario ha fatto il suo corso e l’operatore, con il patteggiamento e la sospensione condizionale della pena, ha chiuso questa vicenda ed è libero di far ripartire la sua vita senza dover rispettare nessun paletto. Il giudice non gli ha inflitto nessuna interdizione e, di conseguenza, potrà tornare a lavorare anche nell’ambito sociosanitario. Una scelta, condivisibile o no, che è comunque lecita e, come tale, va rispettata.

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