Cronaca

“Non troviamo parole per esprimere il senso di colpa. Che sollievo saperla fuori pericolo”: i “banditi” del Dico scrivono a Manarin

lettera Bellapianta e Galeotti a Corrado Manarin

Savona. Una lettera di scuse a Corrado Manarin. A scriverla sono stati Daniele Bellapianta, 24 anni, e Leon George Galeotti, 23 anni, i due giovani arrestati per la rapina al Dico di Borghetto che, scappando sull’Aurelia, giovedì scorso hanno seminato il panico che è culminato nella sparatoria di Pietra Ligure. I due ragazzi, dal carcere, hanno deciso di inviare un messaggio al turista torinese colpito da un proiettile vagante. Un colpo che, come riconoscono Bellapianta e Galeotti, “era destinato a noi”.

Nella lettera, una paginetta scritta in stampatello, firmata da entrambi e datata 22 agosto, si legge: “Vorremmo esprimerle il nostro immenso rammarico per l’accaduto. Riflettendo a lungo su ciò che è successo, ci siamo resi conto della gravità degli eventi accaduti, i quali hanno portato a mettere a rischio la sua vita”.

“Non possiamo descriverle – proseguono Bellapianta e Galeotti – la gioia provata alla notizia che si trova fuori pericolo. Il nostro rammarico più grande è dato dal fatto che quel colpo, destinato a noi, l’abbia raggiunta ferendola. Non troviamo davvero le parole per trasmetterle questo senso di colpa, solo ora, ci rendiamo conto delle conseguenze che, quella che era partita come una stupida bravata, tramutatasi poi in panico, ha infaustamente causato”.

Infine i due ventenni, che anche questa mattina davanti al gip si sono detti pentiti e dispiaciuti per quello che hanno fatto, si rivolgono ancora a Corrado Manarin per porgergli “le più profonde e sentite scuse” e augurandosi che abbia una “rapida, sana e completa guarigione”.

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